“C’è una strada, dritta e lunga; ed in fondo, la piazza principale che ha nel mezzo una fontana con la statua del Nettuno”.
A pensarci bene, l’indicazione stradale fornita al forestiero può calzare bene sia a Cetraro che a Bologna: fatte, certo, le dovute proporzioni e reso il dovuto omaggio alla città felsinea.
Mancano a Via De Seta, questo è vero, i porticati e il lustro cittadino dei negozi di Via dell’Indipendenza di Bologna; ma che si tratti, in entrambi i casi, di una strada che si fa caparbio luogo tra palazzi per giungere a una meta, su questo non ci piove.
E la meta, ancora una volta in parallello, è una vasta piazza che ha nel mezzo una fontana con la statua del Nettuno: che i bolognesi chiamano “al Zigànt” e i cetraresi pure “u Giganti”.
La statua bolognese porta alla sua base un po’ di naiadi, che sprizzano lascive un getto d’acqua dal seno prominente.
La cetrarese, invece, forse memore del lungo tirocinio cassinese, è molto sobria e castigata.
Senza, però, tacere che il bel volto barbuto del Nettuno cetrarese avverte forse meglio il richiamo del mare, suo elemento naturale, di quanto non accada all’altro bolognese: un po’ tonto e sbigottito, nella sua voglia sorda di far parte ad ogni costo del campionario d’arte del barocco.
Alle loro spalle, una cortina di palazzi di città.
Bologna vince e fa cappotto col medievale e un poco arcigno Palazzo Comunale, che ha di fronte l’atrio del Palazzo del Podestà.
Ma pure la facciata del Palazzo Del Trono, col suo gusto misurato di stile umbertino, che si erge sopra il lieve selciato digradante, ha qualcosa da dire e da proporre.
Ci dice di una storia lontana di forme, maturata all’ombra del Regno di Napoli e giunta fino a noi sul finire dell’800. E ci propone un’intera civiltà, quella dei Bruzi, che precorre di qualche secolo almeno la fioritura romana di Bononia.
Così va il mondo: storie di genti che s’inalzano e dileguano, e di popoli che gettano un seme che altri poi raccolgono con maggior fortuna.
Ma la cosa più importante è vivere tutti assieme, solidali e in fratellanza.
E sapere che una strada dritta e lunga, che ha nel fondo una fontana con dentro il Dio del Mare, la si trova a Cetraro, così come a Bologna.