Violenza sulle donne. I Giovani Democratici depositano una proposta di Ordine del giorno

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i Giovani Democratici lanciano un appello affinché il Consiglio Comunale di Cetraro approvi un Ordine del giorno sul tema. Con la proposta, siglata dal Consigliere Comunale PD Carmine Quercia, i GD chiedono alla massima assise cittadina di voler discutere la questione nella prossima conferenza dei capi gruppo e, riportando preoccupanti dati ISTAT sul fenomeno in questione, propongono che ci si impegni nella storica battaglia contro l’annoso fenomeno.

GD-1“Le donne tra i 16 e i 70 anni – evidenziano – che dichiarano di aver subito violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita sono 6 milioni e 743 000, cioè il 31,9% della popolazione femminile; considerando il solo stupro, la percentuale è del 4,8% (oltre un milione di donne). Il 14,3% delle donne afferma di essere stata oggetto di violenze da parte del partner: per la precisione, il 12% di violenza fisica e il 6,1% di violenza sessuale. Del rimanente 24,7% (violenze provenienti da conoscenti o estranei), si contano 9,8% di violenze fisiche e 20,4% di violenza sessuale. Per quanto riguarda gli stupri, il 2,4% delle donne afferma di essere stata violentata dal partner e il 2,9% da altre persone”.

A seguire il testo depositato.

CONSIDERATO CHE – La violenza di genere è un fenomeno diffuso senza differenze di ceto, nazionalità, età o istruzione – L’Italia è stato uno dei Paesi che più si è impegnato nella stesura e poi nella rapida ratifica della carta di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne. – I diritti della Donna e la sua legittimità nel prendere decisioni sulla propria vita in modo libero e senza timore di ripercussioni di tipo violento devono essere tutelati dalle istituzioni ad ogni livello – Negli ultimi dieci anni, in Italia le donne uccise sono state 1.740: 1.251, in famiglia, e 846 di queste all’interno della coppia; 224 per mano di un ex (dati Eures) – Nei soli primi otto mesi del 2016 sono 76 le vittime di femminicidio che nel 16,7% dei casi è stato preceduto da “violenze note” di cui solo l’8,7% sono state denunciate alle forze dell’ordine. (Dati Eures)

Valutando comunque che – Il fenomeno della violenza di genere non si manifesta solo con il femminicidio che ne costituisce l’espressione più drammatica ed irreparabile, – La denuncia di fenomeni di violenza, in particolare quella che avviene all’interno della mura domestiche, è ancora oggi un processo complicato e in salita.

Il Consiglio comunale di…………………….. nel riaffermare la centralità dei diritti delle donne,

CONDANNA

Ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti delle donne;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

CONTINUARE nella pratica di azioni significative di contrasto alla violenza, di prevenzione attraverso la diffusione di una cultura di parità fra i generi; – PROSEGUIRE, in collaborazione con le Associazioni del Territorio, le azioni di informazione allo scopo di migliorare la sensibilità sociale verso il problema; – REALIZZARE azioni educative in collaborazione con le Scuole e le Reti Territoriali; – SOSTENERE e sviluppare gli interventi ed i luoghi di accoglienza per le donne che necessitino di sostegno a seguito di denuncia di violenza subita; – CONTRASTARE la diffusione di messaggi pubblicitari discriminatori e lesivi della dignità femminile e non solo, tra cui quelli che rappresentano o incitano atti di violenza fisica o morale, quelli discriminatori e/o degradanti che, anche attraverso l’uso di stereotipi, tendono a collocare le donne in ruoli sociali di subalternità e disparità e quei messaggi che veicolano un messaggio mercificatorio del corpo, attraverso rappresentazioni o riproduzioni della donna quale oggetto di possesso o sopraffazione sessuale.

CHIEDE ALLE REGIONI E AL GOVERNO

– di mettere in atto, in modo tempestivo, tutte le misure necessarie a dare piena applicazione alla totalità delle previsioni contenute nella Convenzione di Istanbul, anche alla luce dell’importante ruolo avuto dall’Italia nel portare avanti il percorso per giungere alla stesura definitiva dell’atto ed essendo stata tra i primi Paesi europei a ratificarla con legge 77/2013; – di intraprendere iniziative finalizzate ad avvia re un processo di cambiamento socio-culturale mediante piani di offerta formativa che prevedano, già dalle prime fasi del ciclo di istruzione, l’attivazione di programmi scolastici finalizzati all’attuazione dei principi di pari opportunità, alla promozione dell’educazione alla parità tra i sessi, alla prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni e affinché, in tale ottica, venga attuato tempestivamente quanto previsto dal comma 16 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, a 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti) la così detta “Buona Scuola”; – di predisporre elenchi ufficiali di tutti i centri di ascolto e anti violenza accreditati con un regolare controllo della permanenza dei requisiti ai fini di una più funzionale attribuzione di fondi, valutando l’opportunità di differenziazione dei bandi per le due categorie.