È questo il titolo di una nota diffusa poche ore fa dalla Sezione di Cetraro del Partito Socialista Italiano.
«Per questo i Socialisti di Cetraro – si legge – a trentaquattro anni di distanza, intendono rinnovare il ricordo del compagno Giovanni Losardo, onesto e mite rappresentante delle istituzioni cittadine, caduto, il 21 giugno del 1980, sotto i colpi della mafia».
«Nella triste ricorrenza di quei tragici fatti che hanno sconvolto e segnato pesantemente la vita della nostra Città e della Calabria intera – recita il comunicato – la condotta di Giovanni Losardo, rimane ancora un esempio ed un riferimento, un modello con cui, tutti coloro che rappresentano lo Stato e le Istituzioni, dovrebbero misurarsi. A maggior ragione in una Regione ed in una Nazione in cui la crisi etica e morale è diventata sempre più pervasiva e coinvolgente, come dimostrano i recenti fatti di cronaca che stanno smascherando una nuova ed ancora più vergognosa tangentopoli».
«È indiscutibile che negli ultimi anni siano state messe in campo strategie nuove ed efficaci nel contrasto alle organizzazioni criminali, grazie a migliori strumenti operativi ed alla accresciuta professionalità delle forze dell’ordine e della magistratura. Tuttavia il fenomeno mafioso continua a crescere esponenzialmente, occupando prepotentemente i nodi vitali di una economia fragile come quella calabrese, con conseguenze drammatiche che sono sotto gli occhi di tutti.
Migliaia di giovani e giovanissimi senza un avvenire lavorativo, che perdono la fiducia nello Stato e diventano potenziali affiliati della fabbrica del malaffare, attratti dal guadagno facile e dall’idea di una sicura impunità.
Del resto la statistica parla chiaro: in Calabria il novanta per cento dei delitti rimane impunito e solo una esigua minoranza dei vertici delle varie ‘ndrine viene colpita dai necessari effetti repressivi».
«Per questo, se non vogliamo dichiarare la resa e vogliamo alimentare la speranza – conclude la nota – è più che mai doveroso richiamare alla memoria il tragico sacrificio di Giovanni Losardo e di quanti si sono battuti e si battono in Calabria per la difesa della legalità, l’affermazione delle regole democratiche e la crescita culturale, unico vero antidoto al dilagare dell’illegalità».