Tra sogno e realtà

Le lacrime copiose solcano il mio viso, sembra quasi che riescano a scavarlo, tanto sono amare, acide! Il rumore assordante diventa sempre più forte, quasi mi stordisce! Mentre una forza sconosciuta mi schiaccia come un macigno contro il sedile, le mie gambe sembrano accorciarsi e i piedi lievitare. Si decolla!

Addio mio bel paese, o forse, è meglio un labile arrivederci! Si va verso una destinazione sconosciuta, dall’altra parte del globo, dove costumi, cultura e linguaggi a me sconosciuti mi attendono, insieme ad un futuro più roseo e gratificante!

ajaxmailAbbandono la mia terra, il mio paese, nella speranza di trovare altrove ciò che qui ormai è diventato una chimera, un lavoro che mi dia dignità, che non mi faccia vivere sotto ricatto, che mi renda libero di sbagliare! Dopo tanto tempo, quando ormai anche la speranza si rifiutava di crederci ecco la mia opportunità, si parte! Si va dove questo lavoro mi darà soddisfazioni economiche e personali, ma a quale prezzo! Tutto all’improvviso come un fulmine a ciel sereno! Come vola il tempo quando ti accorgi di avere solo pochi giorni per salutare tutto quello che era abitudine, scontato, normale e forse insignificante, tanto era disponibile! Addio miei cari amici, parenti e conoscenti, mi scuso se non sono riuscito a salutarvi tutti come meritavate, ma vi porterò nel cuore insieme ai tanti cari “borghi cetraresi”.

Mentre questi pensieri affollano la mia mente, vedo la terra rimpicciolirsi sempre più, adesso sembra davvero una parte dello stivale, forse la più importante, il plantare! Mi addormento per un po’, poi mi sveglio e guardo giù per l’ennesima volta e, non vedo che nuvole, le quali offuscano anche i miei pensieri, ma nonostante tutto, le mie ricchezze affettive sono sempre nella mia mente, già penso a quando tornerò… quando tornerò! se… tornerò!
Forse avrei dovuto rinunciare, alla mia età riuscirò ad integrarmi in una società cosi diversa? Riuscirò ad imparare questa nuova lingua, almeno in parte?

No avrei dovuto rinunciare, ma ormai è tardi per i ripensamenti e soprattutto non mi riportano indietro, né posso scendere, devo vivere questa avventura! Nel frattempo tra sonno e pensieri, migliaia di chilometri sono stati percorsi e la meta si avvicina sempre più, ancora il tempo di rimuginare qualcosa ed ecco  l’hostess che in varie lingue comunica di prepararsi per l’atterraggio, ci siamo!

L’aereo comincia a scendere, scende ancora, si ode uno stridolìo, un secondo, accompagnati da forti scossoni… MI SVEGLIO, MI GUARDO INTORNO, ma sono da solo e non sono in aereo!
Mi sono appisolato nella mia auto al sole, gli scossoni altro non erano che i miei amici che per svegliarmi facevano ondeggiare l’auto, mentre il rumore assordante dei motori era generato dalla motosega di un mio vicino che preparava la legna per l’inverno!

Delle lacrime v’è ancora traccia sul mio viso, però il sorriso dilaga, sono felice di essere qui tra i miei affetti, ma anche sconfortato per aver perso una grande opportunità, anche se illusoria, forse l’ultima… illusione!
Dovrò continuare a brancolare qui, tra marchettari e sfumature antracite.
Certo, però sarebbe stato drammatico partire proprio adesso che Cetraro dopo decine e decine di primavere, ha il suo tanto agognato lungomare!

Sarebbe stato un dramma non poter godere di questo scorcio suggestivamente bello, tanto da qui gli aerei li vedo passare e i continenti lontani… dovranno aspettare!

Se proprio vorrò rivivere di questi sogni, mi basterà accomodarmi in auto, chiedere al vicino di riaccendere la motosega, socchiudere gli occhi e il tepore dei raggi solari mi condurrà nelle braccia di Morfeo e, da lì visitare tutti i continenti del pianeta, senza rischi è certo che al mio risveglio tutto sarà come prima, anche la… precarietà lavorativa!