Sul canone acqua del Comune di Cetraro…

Delibera n. 83 del 08/07/14 del Comune di Cetraro affissa all’Albo Pretorio dal 15.07.2014. Con questa delibera la Giunta Comunale di Cetraro, anche per l’anno 2014, ha inteso, spudoratamente, deliberare che il canone dell’acqua e della depurazione sia fatto pagare forfetariamente, richiamandosi al comma 4 dell’art. 22 del regolamento comunale il quale recita: “Il Comune si riserva la facoltà di procedere, quando è impossibile effettuale la lettura, all’addebito di un consumo presunto, fermo restando il conguaglio alla lettura successiva”.

acquaL’Amministrazione comunale ha però dimenticato di citare che nello stesso regolamento, allo stesso art. 22 il comma 3 recita: “è facoltà dell’Amministrazione di fissare acconti sul consumo medio dei periodi precedenti, salvo conguaglio dopo l’avvenuta lettura annuale”.

L’Amministrazione comunale ha dimenticato di citare nella delibera l’art. 21 comma unico, modificato dalla delibera di C.C. n. 16 del 10.06.2010, il quale recita: “La somministrazione dell’acqua è effettuata esclusivamente a consumo, verificabile attraverso lettura dei contatori”.

L’Amministrazione comunale non dice su quale base ha determinato il consumo medio da addebitare ad ogni cittadino, non avendo a disposizione nessuna lettura precedente disattendendo quanto afferma il regolamento all’art. 22 comma 3, su menzionato.

L’Amministrazione comunale non può scaricare sui cittadini la colpa della mancata lettura dei contatori quanto afferma testualmente nella delibera in commento: “CONSIDERATO che non è stato ancora completato il censimento, per tutto il territorio comunale, dei misuratori di portata, a causa della rilevazione di misuratori non ancora istallati, mancata reperibilità del contribuente e ancora impossibilità di accesso alla postazione di lettura, mancata collaborazione da parte degli utenti. unità immobiliari prive di colonne montanti autonome per l’istallazione del singolo misuratore di portata, difficoltà di raggiungimento dell’utenza su diverse parti del territorio comunale”.

L’Amministrazione comunale dopo ben quattro anni della modifica del regolamento, avvenuta con delibera del C.C. n.16 del 10.06.2010, non può continuare a penalizzare quei cittadini che consumano l’acqua in misura molto inferiore al consumo determinato dall’amministrazione con la delibera in commento.

L’Amministrazione comunale così operando, chiede indebitamente di pagare il canone dell’acqua a tutti quei cittadini che consumano una quantità d’acqua inferiore a quanto. da molti anni a loro richiesto. Non è poi affatto vero che tutti cittadini sono sprovvisti di contatori regolarmente funzionanti e che non sono disponibili a farsi effettuare la lettura.

L’Amministrazione comunale potrebbe censire le utenze regolari e farle pagare come recita il regolamento, ed adoperarsi per sistemare quelle non in regola; perché deve piangere il giusto per il peccatore?

Non mi pare giusto che io, per l’utenza dell’appartamento dove viene ad estivare mio figlio, debba pagare 180 mc. mentre ne consumo meno di 20. Non avendo a base nessuna lettura precedente, quale conguaglio potrà mai effettuale l’Amministrazione comunale? Eppure, il regolamento al comma 3 dell’art. 22, recita: “è facoltà dell’Amministrazione di fissare acconti sul consumo medio dei periodi precedenti, salvo conguaglio dopo l’avvenuta lettura annuale”.