Spesso mi chiedo perché…

Andrew Wiles, un famoso matematico inglese, qualche anno fa disse: “La vita è troppo breve per sprecarla in qualcosa di cui ci importa poco o nulla”. Lui si riferiva, in quell’occasione, alla passione per i numeri. Ma quella frase, che gli uscì quasi di getto, entrò subito nella storia come una “massima di vita”: uno di quei motti che rimangono per sempre nella coscienza popolare degli uomini.

Ora, non so se siano davvero parole sue, ma una cosa è certa, si addicono – almeno in parte – alla volontà di molti dei nostri lettori. Sono tanti, infatti, a voler bene a Cetraro. Così come, dall’altro lato, sono tanti coloro che lo disprezzano…

Personalmente, so che Cetraro è un paese colmo di vizi e debolezze. Questo è palese. Ma so anche che può considerarsi come un coacervo positivo di virtù innegabili. È un paese strano, dove si respira un’aria stantia e, allo stesso tempo, colma e ventilata di buoni propositi. Un’aria infarcita di un’eccentrica voglia di cambiare. La stessa identica voglia che anima le discussioni sul nostro piccolo sito. Il medesimo spirito critico e il medesimo desiderio di fomentare le discussioni: un’ambizione sana che fa da sfondo ad un fermento politico rinnovato e attuale.

D’altronde, è evidente, nascono ogni giorno nuovi progetti, partiti, associazioni. Nuove entità che perseguono fini nobili e che hanno l’aspirazione di cambiare le cose.

Purtroppo, ahimè, non tutti sono mossi dalla stessa passione. Alcuni si lasciano cullare dalla vecchia ipocrisia che “tanto non cambia nulla”. Altri si fanno ingannare da un passato negativo e, osservando il domani, vedono all’orizzonte solo nuvoloni carichi d’acqua, non immaginando che oltre la cortina, spesso, c’è il sole.

In molti, su Cetraro In Rete, lasciano commenti solo per offendere e criticare in maniera poco costruttiva. E lo fanno solo perché – credo – in fondo non abbiano voglia di cambiare.

John Nash, premio Nobel per l’economia e noto alla massa per il bellissimo film “A Beautiful Mind”, spiega questo concetto con la Teoria dei giochi. Senza entrare in tecnicismi complessi, il principio di Nash si può riassumere con una frase: “Il bene comune è anche il bene del singolo”. In altre parole: “Se la comunità sta bene, stanno bene anche i singoli individui”. Un concetto semplice. Quasi banale. E che è valso a Nash il prestigioso riconoscimento nel ‘94. Un concetto, però, che in molti non hanno ancora capito.

Ecco come mai, spesso, mi chiedo perché? Perché si offende, si insulta e si lasciano commenti volgari? Non è forse meglio lavorare assieme per la realizzazione di un progetto comune?

Nel nostro piccolo, e soprattutto nel poco tempo a nostra disposizione, noi di Cetraro In Rete qualcosa la stiamo facendo. Certo, non sono tanto presuntuoso e folle da credere che un blog possa cambiare le cose, ma un piccolissimo aiuto questa “nostra creatura” lo sta offrendo. Mi auguro solo che la “creatura” non si trasformi in un Golem o in un mostro come quello del dottor Frankenstein… altrimenti saremo costretti ad abbatterla e a rinunciare ad un progetto nato con le migliori intenzioni ma naufragato in un mare d’inutili insulti.

Quindi, vi dico – e mi riallaccio così alla frase di Wiles – non sprecate il tempo a vostra disposizione per insultare gli altri. Non è un comportamento produttivo. Per nessuno. Se avete a cuore il vostro paese, criticate, proponete delle soluzioni, fatevi avanti in maniera costruttiva, e aiuterete la collettività e voi stessi.

Ora vi lascio. Prima, però, ci tengo ancora una volta a ringraziare tutti quelli che ci seguono e che ci danno una mano nella diffusione delle notizie. Continuate a farlo. Il “successo” di Cetraro In Rete è soprattutto merito vostro.

Grazie e a presto