Sant’Angelo, riconsegnata al culto la chiesa di San Giuseppe

Domenica 19 marzo, dopo l’esecuzione di importanti lavori di restauro, è stata riaperta ai fedeli l’antica chiesa di San Giuseppe, situata nel cuore della contrada Sant’angelo. Le attività di restauro, dirette dall’arch. F. Curcio, hanno interessato soprattutto il ripristino del tetto e degli intonaci. Fortemente voluto dal Sacerdote Achille D’Alitto – scomparso tragicamente lo scorso anno – l’intervento è stato portato a termine dal Vescovo di San Marco Argentano–Scalea, Monsignor Leonardo Bonanno. Un restauro che è stato possibile grazie al sostegno economico della curia di San Marco Argentano-Scalea, dei benefattori della stessa contrada e di alcune famiglie appartenenti a contrade limitrofe.

L’inaugurazione della Chiesa di San Giuseppe è iniziata con la Santa Messa, celebrata dal Vescovo Monsignor Leonardo Bonanno, insieme al parroco Don Luigi Gazzaneo ed ai sacerdoti Don Loris Sbarra e Don Francesco Lauria. La Santa Messa è stata molto partecipata, oltre che dalla popolazione appartenete alla stessa parrocchia, anche dall’amm.ne Comunale, rappresentata dal Vice Sindaco F. Angilica, dagli assessori M. Aita, T. Cesareo, M. Vaccaro e dai Consiglieri A. Onorato ed E. Cennamo.

Alla Santa Messa è seguito un buffet molto ricco, salato e di dolci, preparato dagli abitanti di Sant’Angelo che ha confermato ancora una volta la loro grande ospitalità.

Parole di encomio per il lavoro svolto sono state espresse anche dal Presidente Provinciale del Centro Italiano Femminile, Concetta Grosso, che ha portato i ringraziamenti da parte di tutto il CIF di Cetraro e dell’intera comunità locale.

Sentiti pensieri sono stati elargiti dall’assessore Tommaso Cesareo su Facebook, dove ha scritto: “Ieri, nell’antico borgo di Sant’Angelo di Cetraro, è stata riaperta al culto, dopo un lungo e meticoloso restauro, la Chiesa dedicata a San Giuseppe, eretta intorno al 1700, alla presenza delle Autorità civili e religiose e di una notevole e sentita partecipazione dei fedeli del luogo e delle zone limitrofe. È stata per me una serata intensa e ricca di emozioni. Ho potuto constatare l’effetto aggregante che un luogo sacro, come una chiesa, riesce ancora a creare”. “Ma c’è un altro aspetto da non trascurare, che è quello turistico e culturale. Questo storico borgo, tra i più antichi della provincia, ha tutte le caratteristiche per diventare meta turistica e culturale: le sue chiese, l’antica scuola, i suoi vicoli e i suoi scorci panoramici che nulla hanno da invidiare a quei borghi più rinomati. E infine i suoi prodotti tipici. Su tutti le famose ricottine e le patate alla ‘sant’angiulisi’. ‘Salviamosant’Angelo’. Chissà se qualche mecenate del calcio..

A seguire una serie di foto della giornata, scattate da Martin Scavella.