Sanità: “siamo al collasso”

“E’ necessario un atto di responsabilità che tenti di rimettere ordine in un comparto delicato come la sanità del tirreno cosentino alla luce del crescente numero di utenti che dopo la chiusura degli ospedali di Praia e S. Marco si rivolge all’ospedale di Cetraro“.

Sono parole del Sindaco Aieta che, in una concitata nota, pubblicata anche sulla sua consueta Rubrica “Parliamone”, espone i problemi che affliggono il nosocomio cetrarese e la sanità nel tirreno cosentino in generale.

Un pronto soccorso – scrive il Sindaco – che sta scoppiando con più di 15.000 prestazioni fino ad oggi assicurate; la psichiatria allocata in locali di fortuna con posti letto sottodimensionati (6 invece dei 16 promessi) con soli due medici che fanno un lavoro massacrante in un reparto delicatissimo e con aggravio di spese per l’ASP e per il Comune di Cetraro a seguito dei continui trasferimenti in Sicilia e in Puglia di pazienti che potrebbero tranquillamente curarsi a Cetraro; l’AFO, Area Funzionale Omogenea, con 10 posti letto dove sono stati autorizzati i ricoveri anche di pazienti con problemi cardiologici, che è  sempre in emergenza perchè i posti sono insufficienti; gli ascensori bloccati; una chirurgia che lavora in condizioni strutturali davvero da terzo mondo nonostante la grande umanità dei medici e del suo dirigente. E l’elenco potrebbe continuare a fronte di decisioni che non arrivano e quando arrivano producono solo danno.  Il Direttore Generale – che nei giorni scorsi è stato in visita a Cetraro – spero abbia colto il grado di sfiducia crescente e dilagante tra gli operatori.

E’ necessario un atto di responsabilità che tenti di rimettere ordine in un comparto delicato come la sanità del tirreno cosentino alla luce del crescente numero di utenti che dopo la chiusura degli ospedali di Praia e S. Marco si rivolge all’ospedale di Cetraro.

Tra l’altro – continua – è evidente come le potenzialità siano represse se è vero che nel reparto di radiologia si vive in continua emergenza per un parco tecnologico ormai obsoleto o addirittura assente. E’ il caso di ricordare a Scarpelli che la Tac e la Risonanza magnetica sono spesso fuori uso e che quel reparto non è provvisto di ecografo nonostante l’attivismo del primario Antonio Lopez e dei medici. Si rende necessario, dunque, il rinnovo del parco tecnologico oltre, naturalmente, alla certezza che  medici e tecnici radiologici continuino a svolgere il loro prezioso lavoro minacciato dalla scadenza del contratto per fine anno. Tra l’altro non si capisce perchè non sia stato ancora attivato il reparto di neurologia previsto nell’atto aziendale anche alla luce della presenza della neuroradiologia. Prendo atto, di contro, della disponibilità del direttore generale che ha disposto la presenza a Cetraro di un mammografo, ma al tempo stesso chiedo che si dimostri uno slancio di sensibilità verso il mondo delle donne istituendo un’unità di senologia visto che esistono già radiologi senologi, chirurghi senologi, l’anatomopatologo una volta la settimana.

Infine, non capiamo come mai sullo Ionio si sia decisa la riorganizzazione dei reparti tenendo conto della rianimazione mentre sul tirreno si siano assunte decisioni contrarie ad ogni logica di cui il direttore generale si assumerà ogni responsabilità e su cui non abbiamo intenzione di indietreggiare di un passo.

La logica  – conclude il primo cittadino di Cetraro – che guida le riorganizzazioni ospedaliere in tutta europa prevede che attorno alle rianimazioni non si crei un deserto operativo come è avvenuto sul tirreno. Con questo non affermiamo che la sede debba essere necessariamente Cetraro ma affermiamo un principio a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini”.