Cos’altro deve capitare di più e di diverso al Presidio Ospedaliero di Cetraro, condannato a far parte del modello Spoke, – la più stupida delle invenzioni sanitarie della nostra regione -, per suscitare, nei politici di alto livello e negli amministratori locali, un rigurgito di dignità e autocoscienza rappresentativa, finalizzato a combattere il più elementare dei delitti che si possano commettere contro la Costituzione: il diritto alla salute dei cittadini?
Dal 4 agosto 2019 continua a non nascere un bambino in un territorio, come il nostro, lungo oltre 100 chilometri e con una popolazione ordinaria di 150 mila anime e, straordinaria, cosa che avviene durante l’estate, di oltre 5 milioni di possibili utenti.
Ma attenti, cari nuovi amministratori comunali!
Il problema non è il ripristino del Punto Nascita! Esiste una delibera aziendale che impegna 180 mila euro per dare inizio ai suoi lavori di ristrutturazione.
L’inganno consiste nella consueta strumentalizzazione della sua assenza, che consente la perduranza del solito alibi nel ridimensionare l’organico medico dell’UOC di Pediatria, a favore della piena funzionalità dello Spoke ionico Corigliano-Rossano.
Nel mentre, quello tirrenico dovrà forzosamente svolgere le sue attività dalle 8 del mattino alle 8 di sera, affidandosi, nelle ore notturne, al sistema della reperibilità. Stessa metodologia è stata usata, di recente, per l’UOC di Ginecologia Ostetricia.
Tutto questo avverrà per diretta disposizione della Commissaria dell’ASP di Cosenza, a partire da lunedì 5 ottobre. Lo stiamo affermando con tutte le nostre forze da oltre un anno!
Alle latitudini ideologiche e culturali di questo Coordinamento, questo sistema suona come una vera e propria violazione dello stato di diritto dei cittadini. I reati conseguenti li abbiamo sempre raffigurati in: interruzione di pubblico servizio e abuso di potere. Sono particolarmente aggravati, oggi, dallo stato emergenziale contingente, per la seconda ondata del contagio epidemico e per la riapertura delle scuole, di ogni ordine e grado, nelle quali il virus, malauguratamente, potrebbe facilmente diffondersi e creare problemi gravi alla vita dei giovani studenti.
Siamo stati, e sempre lo saremo, per difendere lo stato democratico anche con l’eventuale ricorso alla Magistratura. Se non è questa l’ora in cui un Consiglio comunale, nella sua interezza, chiami a rispondere delle loro responsabilità tutti coloro che attentano alla salute ed alla vita dei bambini e delle madri, quando mai potrà dimostrare di essere scevro da qualsiasi condizionamento di appartenenza politica e dottrinale? La si smetta, una buona volta, di frignare sui social e ricorrere, ancora, a quei bon-ton istituzionali che non hanno, finora, portato ad alcun utile risultato! Nei regimi democratici, la prepotenza del potere la si combatte con la legge e il primato del diritto!
Due Reparti, come Pediatria e Ginecologia–Ostetricia, che sono, da sempre, due dei Presidi sanitari di Eccellenza dell’intera Provincia cosentina, si trovano ad essere mortificati nella loro deontologia professionale e disarmati nel compimento pieno delle loro attività, dalla volontà esclusiva di burocrati, incoscienti e indifferenti, moderni vassalli al servizio del nuovo feudalesimo politico e massonico deviato. Ripristiniamo lo stato di diritto, pertanto, attraverso la neutralità del potere giudiziario! Cosa si aspetta! Non abbiamo più sufficienti energie per gridarlo. E’ l’ora del ribellismo sociale e civile. Noi ci siamo! Vedremo gli altri!
Per il Coordinamento: il delegato alla Sanità, Pino Losardo
Cetraro, 5 ottobre 2020