Questione Terme Luigiane. Nuovo tassello per l’annosa faccenda che, come riportava un comunicato stampa diffuso qualche mese fa, potrebbe portare al licenziamento di circa 250 persone occupate in una delle strutture termali più importanti d’Italia.
Nel pomeriggio di sabato 31 ottobre, nella sala congressi del Grand Hotel delle Terme, ha avuto luogo un’assemblea indetta dalle organizzazioni sindacali Filcans Cgil e Cisl. L’obiettivo era fare il punto sulla vertenza in atto con i lavoratori e discutere del loro stato occupazionale e del prosieguo delle attività lavorative.
Erano presenti i sindacalisti Luigi Scarnati, della Cgil, e Gerardo Calabria, della Cisl, che hanno presentato e spiegato agli intervenuti le loro posizioni, quelle della Sateca e dei sindaci di Acquappesa e Guardia.
La Sateca – sintetizzando – così come deliberato dalla giunta regionale, ha confermato la disponibilità ad accettare una proroga del contratto fino all’individuazione di un nuovo gestore della Terme – questo al fine di garantire la continuità della attività gestionali, dei livelli occupazionali e dell’erogazione delle prestazioni sanitarie – nonché di sospendere il licenziamento dei dipendenti a tempo indeterminato per un periodo di quindici giorni.
I sindaci – invece – hanno dichiarato di essere pronti ad esaminare un business plan che contenga cambiamenti su: apertura e chiusura della stagione termale, importo del canone, avvio delle procedure di riconsegna dei beni, salvaguardia dei livelli occupazionali.
L’assemblea – preso atto di tutto ciò – ha dato mandato ai due segretari di continuare secondo delle indicazioni: si chiede che la Regione mantenga aperto il tavolo della trattativa spostandolo verso la struttura delle Terme; che si stimolino i due sindaci e la Sateca a un dialogo costruttivo al fine di chiarire ogni controversia; alle amministrazioni, si chiede di presentare, entro il 5 novembre alla Regione, il proprio business plan, finalizzato alla salvaguardia dei livelli occupazionali; di stipulare un nuovo atto transitorio di proroga del contratto di subconcessione delle acque termali sulla base dei tempi previsti per la gara, consentendo così ai lavoratori di godere dei diritti previdenziali, assistenziali ed economici. Entro 15 giorni.
Ricordiamo che le Terme Luigiane, azienda storica e leader del settore in Calabria, potrebbe chiudere a causa dell’ormai prossima scadenza (ad aprile del prossimo anno) del contratto di subconcessione tra i Comuni interessati, Acquappesa e Guardia Piemontese, e la società Sateca.