Il problema più attuale è capire se l’impenetrabile silenzio che avvolge, da oltre venti giorni, la richiesta di riapertura delle attività del Punto Nascita nello Spoke Cetraro-Paola, viene utilizzato, a livello ministeriale, per prendere una decisione positiva, oppure per preparare una specie di golpe politico con finalità rivoluzionarie!
Un bel dilemma!
Intanto, con la nomina forzata del primario si ritiene, da parte di sindaco e amministratori locali e regionali, che si sia esaurito il loro dovere di tutela del diritto alla salute dei cittadini. Di consigli comunali, aperti o non aperti, di gazebi e incatenamenti non se ne parla proprio.
La parola d’ordine è quella di non sollevare responsabilità politiche, anche sollecitando i due governi rosso-progressisti a non perdere tempo sulla deroga, a due passi dall’elezioni regionali del prossimo 26 gennaio.
Mettere, ogni giorno di più, in serio pericolo la vita di un bambino e di una madre, che non trovano assistenza in Strutture Ospedaliere pubbliche in un così vasto territorio come il nostro, può essere il peggior delitto che si possa commettere contro l’ordinamento democratico e lo stato di diritto dei cittadini, ma, chissenefrega, è meglio non recare disturbo e imbarazzo ai compagni ministeriali che devono decidere!
Almeno si pretenda di sapere e rendere pubblico il perché questo ordine di riattivazione del Punto Nascita non arriva. Questo, oggi, è il fatto più inquietante. Ci dispiace non avere prove certe nelle nostre mani.
Avremmo provveduto noi a rompere il silenzio dei nostri amministratori e a produrre immediata denuncia pubblica riguardo la losca e oscura partita che si sta giocando, da tempo, sull’UOC Ginecologia e Ostetricia del Presidio Ospedaliero di Cetraro! Meglio sarebbe dire, l’intera Struttura Ospedaliera di questa città. Facendo nomi e cognomi dei responsabili. Non sono certamente casi fortuiti e similari, d’altronde, quelli dei tre successivi Direttori Generali dell’ASP di Cosenza che si sono dimessi prima di dover affrontare il caso dell’UOC Ginecologia Ostetricia dello Spoke di Cetraro, o immediatamente dopo! Magagne, omissioni e possibili nomine fatte in odore di illegittimità, forse pure politicamente imposti, potrebbero essere i fattori condizionanti queste ripetute dimissioni volontarie.
Intanto, continua a non nascere più un bambino, nel nostro territorio costiero, abitato da oltre 150.000 cittadini, dal lontano 4 agosto 2019! È solo qualcosa che dovrebbe provocare una sconfinata vergogna nelle classi politiche e dirigenti della nostra regione Gli impegni e gli interessi sono, ormai, rivolti a trovare posto tra partiti e candidature per la prossima competizione regionale. Chissenefrega, quindi, di risolvere il problema del Punto Nascita dello Spoke Cetraro-Paola!
Tanto, a due passi c’è Cosenza, o Castrovillari, o Corigliano, o Lametia, o Lagonegro. In tal modo si gestisce, oggi, la rappresentanza popolare! Amen!