In data 19 maggio u.s. abbiamo appreso dal portale di CIR della urgente convocazione della giunta comunale da parte del Partecipazione Attiva a seguito della comunicazione della ditta Preite della prossima sospensione del servizio di trasporto urbano a far tempo dal 1 di giugno 2016.
Fatto di per se grave e preoccupante, ma certo non inaspettato!
Infatti, noi del Laboratorio di Partecipazione Attiva, già nel mese di novembre 2015, con una prima nota di giorno 3, a seguito della pubblicazione della notizia da parte dell’amministrazione comunale di avere raggiunto e siglato un accordo per il trasporto urbano con la ditta Preite, appunto fino al 31 dicembre 2015, alla presenza del consigliere regionale prof. Giuseppe Aieta e dell’assessore regionale ai trasporti Prof. Musmanno, avevamo chiesto chiarimenti al Sindaco proprio per capire in che modo si sarebbero organizzati alla scadenza pattuita.
La risposta del Sindaco, che con amarezza dobbiamo constatare essere stata una delle poche se non l’unica alle nostre interrogazioni ed iniziative sino ad ora intraprese, era stata da noi ritenuta insoddisfacente a tal punto che avevamo immediatamente ad essa replicato con una nuova missiva dell’11 novembre. All’uopo, riportiamo di seguito la corrispondenza intercorsa.
In data 6/11 così rispondeva il Sindaco alla nostra richiesta di chiarimenti del 4/11
“La vicenda risale agli anni 90, quando la ditta Preite decise di istituire percorsi urbani di mobilità, su richiesta del Comune, in modo gratuito, in attesa di una revisione regionale dei trasporti che includesse anche le aree urbane. Negli anni la ditta Preite più volte comunicava al Comune che non era più possibile garantire il servizio gratuito e sollecitava un intervento chiedendo la somma di euro 90.000,00 per garantire il servizio. I continui tagli fatti dalla Regione sul servizio trasporti regionali hanno portato le aziende ad accumulare passività che giustamente vogliono ripianare. In questa situazione la Ditta Preite comunicava nei primi di settembre che non era più disponibile a garantire il servizio e che dal mese di ottobre avrebbe interrotto le linee . Ho chiesto immediatamente un tavolo regionale con l’assessore Musmanno e abbiamo parlato della nuova organizzazione della rete regionale e sono riuscito a convincerlo che era giusto prevedere l’inclusione della città di Cetraro nel nuovo piano, anche se non capoluogo di provincia, ma Città strategica per il suo presidio ospedaliero, per il suo porto, per essere una città con forte presenze turistiche e per la conformazione orografica del territorio. L’Assessore Musmanno ha garantito che nella revisione del piano Cetraro sarà interessato e ha chiesto al Comune di interloquire con i propri funzionari per registrare le esigenze, cosa che sta avvenendo. Questo ha permesso di convincere la ditta Preite a ripristinare il servizio, in maniera assolutamente gratuita, fino al 31/12/2015. L’Amministrazione si è resa disponibile a rivedere, secondo il proprio PUM, le linee urbane funzionali al soddisfacimento delle utenze stanziali e turistiche e la possibilità, tenendo conto del bilancio comunale, a concorrere, dal prossimo anno, finanziariamente per integrare eventuali deficit del piano regionale”.
Questa la nostra replica del 11/11
“Su questo argomento riteniamo che la sua risposta non abbia soddisfatto la nostra curiosità. Infatti ci premeva sapere cosa sarebbe successo dopo il 31/12/2015 e a quest’epoca Lei avrebbe dovuto già sapere come modificare il proprio PUM e soprattutto essere in grado di prevedere in base al bilancio comunale in quale misura concorrere per il 2016 ad integrare eventuali, quanto presumibili, deficit del piano regionale. In breve ci saremmo aspettati dati su interventi e cifre. Prendiamo atto di quanto comunicatoci ed attendiamo ulteriori sviluppi”.
Ciò detto e riportato, prendiamo atto che non ci sono stati sviluppi positivi nella vicenda e che si è lontani dalla risoluzione del problema e però vorremmo capire se, come scriveva il Sindaco, la responsabilità della sospensione del servizio di trasporto urbano è da imputare alla solita rugginosa e ottusa macchina politica/burocratica della Regione Calabria che, come in altri casi (vedasi sanità), promette soluzioni immediate a soli fini propagandistici mentre in realtà poi la fattibilità degli interventi è ben altra cosa o, invece, dipende dall’incapacità di programmazione nella risoluzione dei problemi concreti da parte di un’amministrazione peraltro definitasi portatrice della “politica del fare”?
Ognuno, se crede, tragga pure le sue personali conclusioni, oppure attenda per comprendere meglio, il tempo chiarisce sempre ogni cosa.