Ponte Arenazza: lettera aperta del Comitato San Filippo

[ndr, riceviamo e pubblichiamo]

«Sono trascorsi quasi due mesi dal crollo del ponte “Arenazza” che ha causato la morte del nostro concittadino Salvatore Guaglianone e costringe l’intera zona a sopportare enormi disagi e pericoli giornalieri, già denunciati dal nostro Comitato nelle scorse settimane, al fine di sensibilizzare le figure istituzionali, che rappresentano gli Enti deputati alla soluzione del problema.

Nelle festività natalizie come previsto, si è verificato un notevole incremento di traffico, che, in alcune situazioni, ha provocato paurosi ingorghi, causati dalle ridotte dimensioni della sede stradale, che non consente il passaggio di due auto proveniente da senso opposto, visto che, in alcuni tratti, la carreggiata non supera la larghezza di m. 2,50.

La somma di 50mila euro destinata dall’Amministrazione provinciale di Cosenza per lavori di somma urgenza, finalizzata alla messa in sicurezza delle strade alternative di San Filippo-Zampolo e Ceramile-Torretta-San Biagio, non sono sufficienti a garantire interventi, anche minimi, di ampliamento e sistemazione tali da realizzare una sede stradale capace di smaltire, in qualche modo, anche l’intenso traffico dei periodi festivi e, soprattutto, del prossimo periodo estivo.

Il Comitato, preoccupato per le notizie assunte in merito ai tempi necessari per la realizzazione dell’opera, chiede ad ognuno per le proprie competenze, di provvedere a ridurre al minimo indispensabile i tempi tecnici necessari per le indagini, gli studi geotecnici, la progettazione, l’appalto e la realizzazione dell’opera, nonché di destinare un’ulteriore somma per rimuovere le situazioni di maggiore criticità e di pericolo delle strade alternative, in special modo quelle esistenti sulla strada San Filippo-Zampolo, interessata dai tre quarti dell’intero traffico.

Queste sono le richieste di oltre 1400 cittadini – si legge nella lettera – che civilmente, da quasi due mesi, sopportano gli enormi disagi dovuti alla necessità di percorrere, anche quatto volte al giorno, una strada (San Filippo-Zampolo) che, all’origine realizzata da privati cittadini, aveva la funzione di collegare un piccolo agglomerato (Zampolo) alla strada comunale di San Filippo, mentre l’altra, (Ceramile-San Biagio) triplica i chilometri di percorrenza, con un conseguente aggravio di costi, che, oggi, molte famiglie della zona non possono permettersi.

Ai disagi bisogna aggiungere anche i pericoli, che, nonostante i lavori di messa in sicurezza, permangono e che sono rappresentati essenzialmente da tratti di strada con elevate pendenze e carreggiata di ridotte dimensioni, curve strette in prossimità di scarpate pericolose e tratti interessati da frane e smottamenti.

Per questi motivi, riteniamo legittima la richiesta di porre fine al più presto ai disagi e di eliminare i pericoli che i cittadini quotidianamente sono costretti ad affrontare, anche in virtù del fatto che l’Ufficio postale, nonostante le rassicurazioni di apertura nei giorni di pagamento delle pensioni, allo stato, risulta completamente chiuso. È del tutto evidente che se le richieste non dovessero trovare una puntuale risposta, i cittadini valuteranno le forme di proteste che risulteranno più opportune, non esclusa la restituzione dei certificati elettorali e la sospensione dei versamenti dei tributi, che saranno utilizzati per l’autofinanziamento dei servizi».