E lo fa con una nota titolata “Posto fisso di Polizia. No alla chiusura e qualche chiarimento”.
“Sulla soppressione del Posto Fisso di Polizia – scrive Giuseppe Aieta – è necessario qualche chiarimento a beneficio di chi non conosce bene la vicenda. In premessa è bene chiarire che l’Amministrazione Comunale non intende recedere di un millimetro rispetto alla posizione assunta in tutti questi anni allorquando – periodicamente – si rappresentava la volontà di sopprimere il Posto Fisso di Polizia di Cetraro giustificandone la chiusura con il pericolo imminente di una frana che minacciava quell’immobile”.
“Una domanda semplice semplice potrebbe essere – continua – : come mai il Posto Fisso di Polizia è stato ubicato in quell’immobile se quella frana insiste in quell’area da circa un secolo? La risposta è altrettanto semplice e lascio la parola al Geologo comunale, Dott. Massimo Aita: ‘Il fabbricato entro cui si ubica il Posto fisso della Polizia di Stato di Cetraro non rientra all’interno della perimetrazione di frana censita dal PAI, ma all’interno della Buffer Zone della stessa frana. Per Buffer Zone si intende un fascia di territorio, esterna all’area di frana, stabilita soggettivamente di ampiezza pari a 20 m., che rappresenta una misura cautelativa in mancanza di sufficienti elementi di conoscenza e di analisi di dettaglio più approfondite’.
“In quella zona – si legge ancora – sono stati già eseguiti dei lavori per circa 1 milione di euro al fine di mitigare il rischio idrogeologico e sono state già esperite le procedure di gara per ulteriori lavori pari a 800.000 euro per riclassificare la zona (vedi allegato del Commissario ad Acta che si allega). Bene, consideriamo l’ipotesi, però, che la minaccia per quell’immobile sia così imminente da considerare il trasferimento di quegli uffici verso un altro immobile. La domanda è ancor più semplice: chi si deve occupare di trovare una sistemazione più idonea e sicura? Una risposta sensata e responsabile non esiterebbe a dire: l’Amministrazione della Polizia di Stato!”.
“Ecco, allora, che entra in gioco il Comune perché in questi anni l’Amministrazione della Polizia di Stato, nonostante i ripetuti tentativi, non ha trovato una soluzione. I Questori che si sono succeduti hanno, pertanto, rivolto la loro istanza all’Amministrazione Comunale che – come risulta dal carteggio che solo in parte allego – ha subito manifestato disponibilità ampia a concedere gratuitamente un immobile comunale disponibile qual è quello dell’ex Palazzo di Città, sito in Piazza Gino Iannelli. Una soluzione, questa, molto gradita ai vari Vicari del Questore che hanno verificato la fattibilità. Ovviamente per questi locali necessitano degli interventi minimi di adeguamento per cui ci sembra ovvio che la realizzazione di tali interventi spettino alla Polizia di Stato che occuperebbe un immobile gratuitamente a fronte di un canone di fitto che oggi sta pagando. Anche su questo vi è stata, nel tempo, una ragionevole condivisione per cui abbiamo atteso che si concludessero le pratiche per il comodato d’uso gratuito. Stranamente, però, questo atto non si è mai concluso e non per responsabilità dell’Amministrazione comunale come si evince dalle carte che allego”.
“Oggi apprendiamo dalla stampa che è pronto un decreto di soppressione del Posto Fisso le cui ragioni stanno tutte – o meglio, in parte – nella ubicazione dell’immobile in una zona in frana.
Per onor del vero, ho sentito più volte il Questore di Cosenza che, con molto garbo e senso delle istituzioni, mi ha assicurato – nel caso fosse soppresso il Posto Fisso della Polizia di Cetraro – una maggiore e più efficace risposta di sicurezza per la Città con controlli intensi anche di notte, cosa che ad oggi non accade per l’esiguo numero di uomini destinati a Cetraro. Anche su questo avevamo chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno e al Capo della Polizia , in data 08.02.2012 prot. 809, di rafforzare la presenza della Polizia di Stato elevando il Posto Fisso a Commissariato vista la forte domanda di sicurezza che proviene dai cittadini”.
“C’è di più! Quando esplose il problema della nuova Caserma dei Carabinieri, avanzai la richiesta di allocare Polizia e Carabinieri insieme nello stesso stabile tant’è che, grazie alla sensibilità del Prefetto di Cosenza, si tenne un incontro a Roma per verificare la fattibilità della mia proposta. Nulla di fatto, se non la conferma – come risulta dai verbali di quella riunione alla presenza dei vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza e del Sottosegretario MANZIONE – che questi tre Corpi di Polizia non avrebbero MAI lasciato Cetraro. Tant’è che a fronte di un decreto di soppressione della Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro seguì la revoca.
In conclusione!”.
“Noi – conclude poi – non possiamo permettere che la Polizia di Stato lasci Cetraro, sarebbe una sconfitta per la democrazia e verrebbe violato un sacrosanto diritto alla sicurezza dei cittadini in una città dove forte è la presenza della criminalità organizzata, per cui chiediamo la sospensione del Decreto di Soppressione, per il quale abbiamo già dato mandato ad un legale per opporci, e la convocazione di un tavolo ministeriale dove chiarire i termini della questione e verificare gli impegni a sua tempo assunti a Roma davanti alle massime autorità politiche e militari.
Mobiliteremo, democraticamente, la città, i Parlamentari calabresi che già stanno seguendo la vicenda, il Presidente della Giunta Regionale e, nel caso, lasceremo la guida della Istituzione comunale per carenza di agibilità democratica. Abbiamo le carte in regola per gli atti che abbiamo prodotto in questi anni e non chiediamo altro che il rispetto degli impegni assunti a Roma”.