Ospedale di Cetraro: Aieta scrive all’On. Scopelliti

Il Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, diffonde una lettera aperta indirizzata al Presidente della Giunta Regionale On. Scopelliti sul tema della riorganizzazione degli ospedali. La pubblichiamo integralmente.

Ospedale di Cetraro«Caro Presidente, abbiamo letto l’atto aziendale dell’Asp di Cosenza da sottoporre alla Conferenza dei Sindaci e quindi all’approvazione della Giunta Regionale.

Mi rendo ormai conto, nonostante abbia fatto professione in tutto questo tempo di grande pazienza e comprensione per il ruolo difficile che attendeva il dr. Scarpelli nel dovere amministrare un’azienda come quella di Cosenza così vasta e piena di problematiche, che non è più possibile continuare su questa linea di mediazione e di confronto visto che dall’altra parte si è totalmente sordi ad ogni sollecitazione e istanza che giunge dal territorio, anche le più ragionevoli.

Abbiamo tollerato fin troppo la lenta e progressiva spoliazione della sanità sul Tirreno cosentino nella speranza che si giungesse comunque a soluzioni equilibrate che in un’ottica di risparmio salvaguardassero gli interessi più generali dei cittadini di questo territorio.

Devo purtroppo riconoscere che non soltanto il decreto 106 alla luce dei fatti è del tutto inadeguato a far fronte alla grave emergenza sanitaria che si sta realizzando in provincia di Cosenza, specie nella parte che riguarda l’organizzazione degli spoke di Cetraro-Paola e Rossano-Corigliano, ospedali riuniti ma di fatto ingestibili sul piano logistico-organizzativo, ma inadeguata è la stessa direzione aziendale ormai allo sbando e senza la capacità di governare il difficile momento che attraversa la sanità in provincia.

Ancora una volta è stato redatto un atto aziendale chiaramente in difformità con quanto previsto dal piano di rientro e dal decreto 106, dove esterrefatti leggiamo del proliferare di unità complesse e semplici non previste dal piano regionale e per giunta a ben guardare neanche corrispondenti alle reali necessità dei cittadini.

A noi sembra che il direttore generale si dimostri più sensibile alle richieste di qualche privato cittadino che non alle sollecitazioni che gli giungono dai sindaci sempre più provati dalla protesta montante dei cittadini afflitti da disagi ormai insopportabili.

Convinti che la situazione generale richiedesse a tutti qualche sacrificio abbiamo fin qui tenuto un atteggiamento di grande responsabilità di fronte a cambiamenti che penalizzavano fortemente strutture ospedaliere importanti. Questo atto di responsabilità non si è colto e, dal momento che a rimetterci sono i cittadini, ora diciamo basta.

Più volte abbiamo fatto osservare come nel presidio di Cetraro già nel 2007 erano presenti tutti i requisiti e i reparti previsti nel centro spoke, rifiutando la logica di chi pianta le bandierine ci siamo a malincuore accomodati al progetto degli ospedali riuniti, ma non c’è stato incontro in cui non abbiamo sollecitato il direttore generale ad agire in modo equo ed attento ad utilizzare un criterio di distribuzione dei posti letto che fosse rispettoso innanzitutto delle esigenze di qualità, e di umanizzazione dell’assistenza ospedaliera garantendo ai malati una capacità di ricovero consona alla loro dignità, articolando dunque le unità operative in modo ragionevole e flessibile, pur nei limiti di quanto consentito dal 106.

Nulla di tutto questo è stato fatto, al contrario si insiste pervicacemente, perseguendo un’ottusa logica politico-localistica, a provare a stipare pazienti in strutture oggettivamente incapienti e probabilmente neanche a norma, lasciando intere stanze vuote in strutture di oltre 50.000 metri quadrati e per di più, fatto più grave, in un territorio che si è già privato di centinaia di posti letto, probabilmente vista l’inadeguatezza delle strutture non sarà neanche possibile attivare tutti i posti letto previsti, a meno che non si voglia ricorrere per i poveri malati ai letto a castello.

Si faccia dire, Sig. Presidente, quando si attiveranno i 32 posti letto di ortopedia, i 25 di cardiologia e i 10 di oncologia perché verremo a contarli con il dr. Scarpelli insieme ai cittadini e al tribunale dei diritti del malato.

La soluzione che ci viene proposta nell’ennesimo atto aziendale ci appare inadeguata, improvvisata, carente di logica di programmazione, difforme dalle linee guida regionali e, soprattutto, chiaramente in contrasto con gli interessi di qualità e di efficienza che la gente attendeva.

A questo punto riteniamo che si debba aprire una fase nuova di interlocuzione a livello regionale e non solo.

Chiediamo che questo atto venga rigettato e che si prenda in considerazione, come già è stato richiesto nella Sibaritide, la sospensione del 106 per quanto attiene la riorganizzazione degli ospedali riuniti.

Da questo momento ci sentiamo fortemente impegnati ad iniziare una battaglia nuova per dare finalmente nuovo respiro alla sanità di questo territorio fin troppo sofferente attraverso un confronto senza sconti, con una direzione aziendale dimostratasi poco credibile rispetto agli impegni assunti.

Dott. Giuseppe Aieta, Sindaco di Cetraro»