Circa un anno fa’ si vociferava che Ubi-banca intendeva chiudere la filiale di Cetraro, cittadina di oltre 10.000 abitanti con una economia che necessita di essere supportata per le sue criticità, a causa di risultati commerciali ritenuti dalla Direzione Aziendale, forse, non positivi.
A cosa era dovuto tutto ciò? È stata fatta un’analisi precisa e puntuale della crisi in cui era caduta la stessa filiale? La facile chiusura dei conti correnti che avveniva con una velocità impressionante è stata analizzata?
Oggi è nota a tutti l’inversione di tendenza e l’aria che si respira nella filiale. Il giovane Direttore ed il suo Vice accolgono i clienti con sorriso e disponibilità ottenendo sicuramente risultati più che positivi per lo stesso Istituto e per la comunità. Entrando in filiale si notano il Direttore ed il suo Vice barcamenarsi in diverse attività, a causa dell’assenza di personale; entrambi si spendono in ogni modo per cercare di non deludere la clientela mostrando una volontà forte per dare un’immagine positiva dell’istituto di credito.
L’obiettivo di una banca è contribuire allo sviluppo di un territorio nella convinzione che il vantaggio sia reciproco. I risultati altamente positivi ottenuti dal Patto Territoriale Litorale Sud Tirreno Cosentino e Valle dell’Esaro e da tutti gli strumenti della programmazione negoziata messi in atto,andrebbero supportati adeguatamente.
A questo punto sorge la domanda: perché non sostenere, supportare e rafforzare un’agenzia che sta dando una risposta positiva in termini di soddisfazione dei clienti e, penso, di risultati in via di miglioramento progressivo?
Il management può forse pensare che due soli operatori siano sufficienti, soprattutto durante il periodo estivo, per evadere le diverse richieste dell’utenza? Come potranno, praticamente parlando, Direttore e Sostituto accogliere i nuovi clienti se debbono, contemporaneamente, svolgere tutte le altre attività?
Vorremmo concludere sensibilizzando Ubi-banca a prestare più attenzione, come è giusto e logico che sia, alle persone e non a processi copiati da manuali. Mi auguro che, in un tempo ragionevole, si possa trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dettate dai nuovi modelli organizzativi e quelle di una clientela che è sempre più esigente ma che è anche pronta ad accogliere l’invito commerciale che proviene da un Istituto del territorio.
II Coordinatori CD e RC
Antonio Ferrazzo e Leopoldo Piccolillo