“Liberato Agostino Iacovo arrestato l’undici luglio, coinvolto nel procedimento Plinius. Il provvedimento alla scarcerazione è stato emesso dal Giudice Riello dr Gabriella. Dopo l’esito favorevole del tribunale della libertà il 24 corrente mese.
Dopo quattro mesi di detenzione e ventidue chili di dimagrimento repentino, lo stesso Iacovo è apparso molto provato e amareggiato esprimendo, senza mezzi termini il suo rammarico in merito a quello che ha definito un “ingiustificato accanimento” della giustizia italiana, che l’ha coinvolto sia personalmente che professionalmente, cagionandogli gravi disaggi su tutti i fronti.
La carcerazione preventiva rappresenta una vera vergogna per l’Italia democratica, le indagini richiedono tempi lunghissimi e nel frattempo i detenuti diventano ostaggi dello stato in attesa di giudizio. In definitiva quando viene accertata e conclamata l’innocenza del prigioniero, lo stesso ha trascorso in carcere mesi a volte anni, con gravi conseguenze di natura fisica, psichica, danni irreparabili alle carriere.
Difficile diventa il reintegro sociale a causa dei pregiudizi che l’episodio ha provocato fra la gente. Il carcere di per se rappresenta una tragica esperienza, viverlo da innocenti è devastante. E’ necessario, alla luce di quanto avvenuto oggi a Iacovo, in memoria di tutti i Iacovo del passato e in prevenzione dei Iacovo del futuro, rivedere con coraggio e buon senso il sistema che regola la carcerazione preventiva, non è più possibile fare finta e andare avanti, accettare con rassegnazione assurde imposizioni del codice penale che si fa fatica a definire: “leggi“.
Con riguardo al termine: “legge” è doveroso ricordare e far presente che la “legge“, in carcere, semplicemente non entra, luoghi squallidi che non hanno nulla di educativo, le prigioni hanno una funzione punitiva, anche per gli innocenti e in altri casi rappresentano palestre attrezzatissime a far crescere la criminalità organizzata, inducono alla violenza che regna sovrana in questi luoghi, accrescono meccanismi di odio e rabbia in chiunque è costretto a viverla, in carcere si diventa ottimi delinquenti anche quando non lo si è.
In carcere l’unico sistema democratco presente è l’uguaglianza stabilita fra tutti i prigionieri, indipendentemente dal delitto commesso e senza riguardo agli innocenti, in carcere i detenuti sono tutti uguali, purtroppo. Non è eccessivo stabilire senza indugio che in Italia rivedere e correggere il sistema della carcerazione preventiva e le condizioni di detenzione dei prigionieri è un obbligo che non si può più rimandare.
La fiducia nella giustizia si riacquisisce grazie agli avvocati difensori, Avv. Nicola Guerrera e Natalia Branda, verso i quali lo stesso Iacovo ha avuto parole di gratitudine e ringraziamento”.
[Riceviamo e pubblichiamo]