Nel ricordo di Benedetto

[ndr, riceviamo e pubblichiamo]

“Spettabile Redazione,

vorrei informare la collettività cetrarese, attraverso le pagine di codesto portale, della prematura scomparsa di un degno figlio della nostra comunità, Benedetto Ricco.

Il povero Benedetto è deceduto improvvisamente in casa di congiunti, lunedì scorso, a Milano dove si recava regolarmente ogni mese.

La sua Milano ha voluto accoglierlo nell’ultimo abbraccio, dopo averlo visto sin da ragazzo crescere fra le sue mura, dove ha vissuto gran parte della vita per motivi di lavoro.

E’ nel capoluogo lombardo, infatti, che il compianto Benedetto si era trasferito sin dagli anni Sessanta, ancora ragazzino, come apprendista meccanico, diventando ben presto un valoroso tecnico dei motori. Attività che, in seguito, gli aveva consentito di aprire per suo conto un garage per la riparazione di autoveicoli. In questa città Benedetto si era anche avvicinato al mondo delle corse automobilistiche, partecipando a diverse competizioni con vetture preparate e curate personalmente.

Da anni, ormai, aveva fatto ritorno nella natia Cetraro dove continuava a svolgere in privato la sua attività nel campo dei motori,  nel silenzio della tranquilla frazione “Manche”, mettendosi a disposizione, soprattutto, nei confronti di molti utenti di veicoli “vintage” che vedevano in Benedetto un apprezzato tecnico, conoscitore dei vecchi motori di una volta.

Appassionato cultore di vetture d’epoca, custodiva gelosamente nel suo garage una Fiat 500 F e ben due  sportivissime Bertone X 1/9, una delle quali elaborata sul modello Dallara e con la quale Benedetto partecipava alle corse in quel di Milano. Nella nostra Calabria condivideva la passione per le storiche, attraverso il sodalizio CAMECS di Cosenza che, insieme a tanti altri associati, lo vedeva partecipare, nei momenti di tempo libero, ai vari raduni amatoriali, seguito costantemente dal suo ultimo rampollo Daniele il quale, già contagiato dal virus motoristico, sempre lo accompagnava seduto nel sedile accanto.

Dal carattere aperto, solare e gioviale, Benedetto non si era mai scordato della cara Milano, tanto che ancora oggi era chiamato amichevolmente “u milanese”, riconoscibile per il suo accento marcatamente meneghino che lo ha sempre contraddistinto.

La sua scomparsa lascia attoniti e affranti i familiari e tutti gli amici che hanno avuto il privilegio di averlo conosciuto.

Nel ringraziare, porgo distinti saluti.

Prof. Mario Braile”

Benedetto-RIcco