In queste ore, ho ricevuto una mail inviatami dal Prof. Mario Braile – che ringrazio per gli Auguri a noi rivolti – il quale, attraverso le poesie pubblicate di seguito, ci riporta al vero significato del Natale e all’importanza di quell’unione familiare, ormai perduta.
Il prof. scrive: “Gentilissima Denise, in occasione della celebrazione della Santa Messa serale presso la Colonia San Benedetto, il celebrante Don Loris durante l’omelia ha tenuto a precisare la validità delle scelte cristiane volte in direzione della difesa dei valori familiari, del rispetto verso gli umili e i poveri, in antitesi al consumismo sfrenato che oggi pervade, purtroppo, la vita degli uomini.
A tal proposito, ci ha ricordato come le comodità della vita moderna dividono le famiglie e rompono l’unità del focolare domestico: che cosa vi è di meglio dell’antico braciere attorno al quale si trascorrevano le lunghe ore invernali, seduti tutti intorno, grandi e piccini, ad ascoltare i precetti immortali degli adulti? Mi sono venute in mente, nell’occasione, due delle celebri poesie in vernacolo della compianta e mai dimenticata Graziella Maritato, tratte dalla sua raccolta “Cetraro”. Si tratta di “Natali i nu zuoppu” e di “U vrascieri” con preghiera di volerle pubblicare. Ringrazio dello spazio concessomi ed invio cordiali saluti, unitamente agli auguri per le festività in corso, estensibili a tutta la Redazione di CetraroInRete“.