“Un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia”.
Con queste parole, contenute nell’art 4 del Manifesto, il grande intellettuale Filippo Tommaso Marinetti scuoteva il mondo della cultura nel 1909 e dava l’avvio a quel movimento culturale che va sotto il nome di Futurismo, la corrente letteraria che reagiva al limite della letteratura italiana alla fine dell’Ottocento, la sua mancanza di contenuti forti, il suo quieto e passivo ‘laissez faire’ e provava, nel contempo, l’esistenza di una sopravvissuta e dinamica classe intellettuale italiana.
La metafora suddetta, per introdurre l’argomento reale di cui al titolo del presente post. Mi riferisco alla mancata incoronazione a pieno successo della manifestazione motoristica 3^ Biker Day Motoraduno tenutosi a Cetraro nei giorni 17-18 ottobre.
I ‘radunisti’ e gli appassionati cultori delle due ruote, infatti, sono stati ospitati quest’anno nel greto del fiume Aron, tra le sterpaglie e il terriccio adiacenti i campetti da tennis in quella che, comunemente, viene denominata “praia”.
Nulla di più infelice, se osserviamo la scarsissima affluenza di pubblico da parte di questa sonnacchiosa e sornione città. Eppure i convenuti ed i loro stupendi mezzi avevano le carte in regola per dedicare a Cetraro una pagina di vera cultura motoristica (anche questo fa cultura ed aggregazione e regala al paese momenti di attrazione). Invece abbiamo assistito ad una domenica monotona, una domenica così, con una popolazione insensibile all’evento e con un Borgo completamente addormentato, un cimitero (con tutto il rispetto), negozi chiusi, bar ed esercizi pubblici con serrande abbassate, campane della ex chiesa scomparse…
Non so e non voglio sapere chi è perché non ha concesso all’evento uno spazio più adeguato. Il nostro Tommaso, di cui conosciamo le ampie vedute, sicuramente non c’entra nulla in tale faccenda.
Eppure la peculiarità dei luccicanti motori e degli assai competenti proprietari, avrebbero meritato senz’altro più soddisfazione. Gente navigata, veri appassionati, molti non più giovani e carichi di pura passione ed esperienza, disciplinatissimi. In fondo chi organizza tali manifestazioni, e mi riferisco all’ottimo competente giovane Florindo Ricco, lo fa anche e soprattutto perché vuole regalare al suo amato paese qualcosa di bello e di entusiasmante che serva anche come richiamo ad un turismo che in questa città è sempre completamente asfittico. A che cosa servono le megagalattiche piazze, risultato di… “opere epocali”, se poi per certi appuntamenti rimangono interdette?
Certamente hanno giocato un ruolo alcune lamentele dello scorso anno, a proposito dei quali ebbi a commentare come segue: “Moda Mare non va bene, La Fiera di San Benedetto nemmeno, Il Motor Show anche. Si critica sempre tutto in questo paese, dimenticando che tutto ciò che fa spettacolo è utile a lanciare alla ribalta questo sonnacchioso e dormiente paese, noto alle cronache solo per certi avvenimenti che tutti sappiamo. Sono manifestazioni che durano un lampo, rumori sopportabilissimi per una serata, contrariamente ai tanti rumori ” istituzionali” e ritmici che durano una vita e che ci perseguitano nel cuore della notte: vedi gli assordanti e rudimentali compattatori della spazzatura, la diabolica macchina pulitrice dei viali, i fastidiosi e urlati annunci da parte dei 24 altoparlanti della stazione e via di seguito”.
Inviterei i promotori, a questo punto, a pensarci bene per il prossimo hanno: che si organizzi il raduno in uno qualsiasi dei centri vicini. Diamante, Belvedere, Cittadella, Guardia, Fuscaldo e la stessa Paola, avrebbero risposto senz’altro con un tono diverso.
Florindo, Cetraro non ti merita! Complimenti ed auguri, comunque.