Il giorno dopo l’incontro svoltosi nella sede del Commissario ad Acta per la Sanità calabrese, in data 2 settembre e un istante dopo la disposizione commissariale, fatta pervenire il giorno successivo al Dirigente Reggente dell’ASP di Cosenza e, per conoscenza, al Direttore Sanitario dello Spoke Cetraro- Paola, riguardante l’utilizzo a rotazione dei medici Ostetrici e Pediatri del Punto Nascita di Cetraro, presso lo Spoke Corigliano-Rossano, sia pure in via temporanea, non si fa alcuna fatica a dedurre che ci troviamo di fronte all’inizio di un processo di dissolvimento del Servizio Sanitario nel Tirreno cosentino.
Per prima cosa, la decisione di non decidere, presa dal Commissario ad Acta della Sanità calabrese, riguardo il problema dell’allocazione delle prestazioni chirurgiche in condizioni di emergenza/urgenza, alla luce di un minimo di buonsenso comune supera nettamente l’eterna diatriba tra i due Spoke.
Diventa un vero e proprio allarme sociale di fronte al fondamentale diritto che la Repubblica riserva ai suoi cittadini, in tema di tutela della loro salute e della loro vita.
L’erogazione di un Servizio così importante ed essenziale, da trattare, da parte di uno Spoke, secondo criteri oggettivi di efficacia e di efficienza e nel pieno rispetto delle linee-guida ministeriali, rischia di diventare, in tal modo, solo un argomento marginale da affrontare secondo i princìpi ragionieristici propri della ragione commissariale e l’autonomia autoreferenziale ricevuta dal mandato ministeriale. Non può essere così! Abbiamo grande fiducia e incondizionato rispetto dell’ex Comandante Generale del NAS.
Per questo, ci aspettiamo, comunque, che l’eccelso custode delle leggi valuti la migliore soluzione, rispetto alla sospensione del provvedimento preso dal dott. Vincenzo Cesareo e relativo al trasferimento temporaneo delle emergenze/urgenze chirurgiche nello Spoke di Cetraro.
Nelle mani del Commissario c’è tutta la documentazione posta dalla Direzione Sanitaria dello Spoke alla base del citato provvedimento. Considerazioni oggettive e inoppugnabili, dettate da una esclusiva conoscenza della ottimale erogazione dei servizi e delle capacità strutturali dei due Ospedali, insieme a tutti i dati rilevatori della pericolosità e insostenibilità di prestazioni così delicate come quelle erogate, oggi, nello Spoke, non possono essere facilmente contraddette da opinioni contrarie. Possono, al contrario, servire a facilitare il compito decisionale del Commissario ad acta. Non si può perdere tempo, quando è in gioco la vita umana.
Con la disposizione commissariale, poi, relativa all’utilizzo a rotazione dei Medici Ostetrici e Pediatri del Punto Nascita di Cetraro in quel di Corigliano-Rossano, riteniamo che si superi qualsiasi confine, relativo al rispetto dello stato di diritto nel comparto sanitario provinciale.
Anziché imporre d’imperio un atto dovuto, come la nomina immediata del Primario di Ginecologia nello Spoke di Cetraro da parte della dott.ssa Erminia Pellegrini, nominata Dirigente Reggente dell’ASP di Cosenza, si finisce per emanare una disposizione di utilizzo per il < tempo necessario ad individuare eventuali altre possibili soluzioni riguardanti l’Ospedale di Corigliano>. Di quest’ultimo Ospedale!
Mentre si provvede a smantellare l’organico della Ginocologia di Cetraro, nessuna iniziativa viene ancora presa per la definizione della richiesta di deroga, essenziale per la ripresa delle attività del Punto Nascita di Cetraro!
E le partorienti dell’intera fascia del Tirreno cosentino dove andranno a far nascere i loro bambini?
Attendiamo, a tal punto, la reazione di tutte le Amministrazioni comunali della costa tirrenica cosentina. Esiste ancora qualche politico di spessore che, dotato di buon senso e di sufficienti valori democratici, osi reagire a questi reali e intollerabili tradimenti del dettato costituzionale? E i partiti sani e democratici sanno ancora svolgere il loro ruolo di intermediazione tra il popolo e il potere? Staremo a vedere. Per intanto, bene ha fatto il Direttore Sanitario, dott. Vincenzo Cesareo, a richiedere al Commissario Cotticelli, la chiusura, Sin via temporanea, dell’UOC di Ginecologia. Sicuramente, una sofferta e sconsolata reazione ad un atto unilaterale e impositivo da parte di una Istituzione dello Stato che dovrebbe avere, soprattutto, compiti di natura ragionieristica e di garanzia dell’applicazione e del rispetto delle leggi sanitarie.
Si, le leggi! A cominciare dal recupero delle somme, relative all’indennità di funzione, eventualmente percepite indebitamente da qualche Direttore di Dipartimento, in considerazione dell’Atto Aziendale dell’ASP di Cosenza, che dichiarava decaduti tutti i Dipartimenti. Da qui parte l’inizio dell’affermazione della legge in seno allo Spoke Cetraro- Paola!