Da qualche giorno è presente in libreria L’uccellino bianco di J. Barrie, lo scrittore che ha creato il personaggio di Peter Pan. Questo libro, conosciuto anche con il titolo di Adventures in Kensington Garden, venne pubblicato negli Stati Uniti nel 1902 e vendette in pochi giorni oltre cinquantamila copie; si racconta che non vi fosse signora che andasse al parco senza portare il libro con sé.
Nonostante l’enorme successo editoriale, L’uccellino bianco non fu mai tradotto integralmente in italiano. Almeno finora. La traduzione, finalmente presente in libreria, è opera di Luisa Pecchi ed è edita dalla casa editrice Milonga nella collana I Nobel.
Proprio in questo libro compare per la prima volta Peter Pan e, dopo il successo della commedia in cui si narrano le sue avventure con Capitan Uncino, rappresentata nel 1904, l’editore ne estrapola i cinque capitoli riguardati l’eterno bambino e li pubblica in un altro libro dal titolo Peter Pan ai Giardini di Kensington.
Questi capitoli centrali del libro, ambientati a Kensington, descrivono i Giardini in modo dettagliato sia di giorno che di notte, quando le magiche creature che lo popolano sono libere di muoversi senza alcun timore di essere viste dagli uomini. Il resto del libro è ambientato nella città di Londra, tranne che per un paio di episodi che narrano di un viaggio in Patagonia e del ritorno in Inghilterra presso la “bianca scogliera di Albion”.
Il narratore è il Capitano W che, terminato di scrivere il libro, lo consegna a Mary, dicendole che vi si racconta la storia di David, il figlio che lei deve ancora avere.
L’autore si è ispirato a George Llewelyn, uno dei figli della famiglia Davies, per delineare il personaggio e gli ha dato il nome di uno dei suoi fratelli, morto ragazzo e mai cresciuto. Mary è la madre di David che il Capitano W osserva trasformarsi da giovane innamorata a sposa e, infine, a giovane madre. Tra i personaggi vi è anche Porthos, un Gran San Bernardo che diventerà il terranova Nana in Peter Pan.
In questo libro Peter Pan, bambino piccolo che vive con le fate, vola nei Giardini di Kensington durante la notte. Insieme a lui si trova Maimie Mannering, una bambina di quattro anni rimasta bloccata nel parco una sera in cui le fate hanno spostato le lancette dell’orologio per far chiudere prima i cancelli per preparare una festa fatata. Il suo personaggio diventerà Wendy nella commedia e nel successivo romanzo.
Il tema principale del libro è il rapporto tra un adulto, il Capitano W, appunto, soldato in pensione senza figli, e David, nato da una coppia della classe operaia. Il narratore instaura con lui un rapporto intimo emotivo che lo porta anche ad aiutare economicamente e in modo anonimo la sua famiglia.
Il libro rappresenta anche una specie di “manuale” sulle fate: leggendo si apprende che sono piccole come bambole, che leggono i francobolli, che per difendersi usano archi le cui frecce sono rametti di agrifoglio, che sono più capricciose dei bambini e molto vanitose e che per sapere l’ora il Gran Ciambellano soffia sul fiore piumoso del soffione.
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Buona lettura