A fronte del micidiale caldo di agosto, preferiamo restare rintanati in casa all’ombra e al cospetto delle pale di un ventilatore. Ebbene, essendo ancora in vacanza, inganniamo il tempo con lo scribacchiare qualcosa…

Scorrendo le pagine di YouToube alla voce Cetraro, mi sono imbattuto nel breve clip relativo all’inno del Rione Aquile, pubblicato neanche due mesi orsono. Bene, mi ha incantato per diversi motivi. In primo luogo è bello, la scelta del motivo indovinato, l’esecuzione canora magistrale.

Non potevo non ascoltarlo e apprezzarlo, soprattutto, per un altro motivo che definirei nostalgico.

Mi spiego qui di seguito.

Come molti sanno, il sottoscritto è un cetrarese d’adozione, avendo vissuto in questa città, che ha imparato ad amare, oltre agli attuali, gli anni più belli della gioventù. Ho trascorso buona parte della mia vita, per vari motivi, nel Collegio che fu dei Padri Pallottini, alias Istituto Silvio Lopiano, ora sede di questa Amministrazione comunale, ubicata proprio nel pieno della famosa e mitica …“a via i rota”.

Quanti ricordi, quanti personaggi ritornano nelle mia mente! Non entro nel merito per non suscitare la disapprovazione di qualcuno che, come ha avuto modo di fare con Andreoli a proposito delle reminiscenze su Giannino, potrebbe criticare anche le mie “ricordanze”…

Sono, ora, un “delfino”, avendo la dimora attuale nel Borgo San Marco, ma come faccio a non sentirmi un pochino anch’io “aquilotto” per i miei trascorsi (e non pochi) in quel di Via De Seta?

Possiamo approfittare delle pagine del Portale, per ricordare ai lettori le parole che, sulla scia della sigla mundial  “Un’estate italiana”di Gianna Nannini, ha infuocato gli animi di Italia ‘90?

Io rubo un po’ di spazio a CetraroinRete e lo faccio. Grazie e un saluto a tutti.

Prof. Mario Braile