Lettera aperta al Sindaco del Comune Cetraro

Riceviamo e pubblichiamo la seguente missiva a firma del signor Sergio Orsino.

Per l’ufficio tecnico del Comune di Cetraro per poter eseguire dei lavori straordinari su un immobile non è sufficiente la presentazione della richiesta del permesso di costruire SCIA(Segnalazione Inizio Attività) e produrre idoneo titolo di proprietà, al fine di conseguire l’assenso al proprio intervento edilizio, ma bisogna invece ricorrere alla competente Autorità Giudiziaria Ordinaria, in specifico al Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria: questo è quanto è successo al sottoscritto Orsino Sergio proprietario di un appartamento facente parte di uno stabile sito in Cetraro alla via Macchia di Mare n. 11 II trav.

Nel mese di gennaio del 2011 in forza di regolare SCIA ha iniziato dei lavori di manutenzione straordinaria sul suddetto immobile, pervenutomi in proprietà esclusiva per successione testamentaria di mio padre,  in quanto l’appartamento aveva bisogno di interventi urgenti agli impianti elettrico ed idrico per renderlo comodamente abitabile ma in data 04/03/2011 gli agenti della Polizia Municipale del Comune di Cetraro davano esecuzione a un ordinanza di sospensione dei lavori, intimando direttamente ai dipendenti dell’impresa appaltatrice dei lavori di sospendere ogni attività sul mio immobile senza aver stabilito la durata dell’ordine di sospensione dei lavori che risultava sino alla definizione di una controversia civile inerente a una divisione ereditaria, in luogo dei quarantacinque giorni previsti dalla legge per la caducazione automatica.

L’ordinanza di sospensione dei lavori, quindi,  non risultava affatto adottata per le finalità tipiche attributive del potere (ossia nel quadro della funzione istituzionale di vigilanza sull’ordinato sviluppo urbanistico del territorio) bensì al solo dichiarato scopo di cristallizzare una data situazione di fatto in attesa della risoluzione di una supposta e ipotetica controversia insorta tra privati in ordine alla proprietà di un bene.

Ritenevo, pertanto, che non spettava all’Ufficio Tecnico del Comune di Cetraro dirimere eventuali conflitti tra titoli di proprietà, in quanto il permesso di costruire fa salvi, come è noto, i diritti dei terzi, ed è destinato ad incidere unicamente nell’ambito del rapporto pubblicistico tra richiedente e pubblica amministrazione, senza estendersi al rapporto tra privati che possono sempre ottenere tutela davanti al Giudice civile; inoltre, ritenevo che l’ordine di sospensione dei lavori doveva essere proceduto, per la sua legittima adozione, da una congrua istruttoria riguardo alla esistenza dell’abuso edilizio da sanzionare e che l’Ufficio Tecnico del Comune non aveva avviato alcuna forma di istruttoria in proposito, infatti, il provvedimento di sospensione dei lavori risultava emesso nello stesso giorno in cui era pervenuta alla residenza municipale una comunicazione con cui si affermava che l’appartamento oggetto di ristrutturazione non era di mia esclusiva proprietà atteso che, rispetto a tale abnorme provvedimento, avevo immediatamente prodotto mie memorie scritte ai sensi della legge n. 241/90, corredate dai documenti attestanti il proprio pieno e incontroverso diritto di proprietà sul bene, nelle quali chiedevo all’Amministrazione Comunale il riesame del provvedimento, tenuto conto  che la richiesta di riesame non aveva sortito alcun effetto, proponevo ricorso giurisdizionale dinnanzi al Tribunale Amministrativo della Calabria avverso il provvedimento di sospensione dei lavori perché viziato da eccesso di potere e violazione di legge.

Il TAR si pronunciava sul ricorso proposto, accogliendolo e, per affetto, annullava il provvedimento impugnato.

Ciò è quanto ho voluto rappresentarle Sig. Sindaco affinché nessuno dei suoi concittadini venga più vessato dalla amministrazione che lei rappresenta e perciò costretti ad adire agli organi giurisdizionali  per poter affermare i propri diritti con ulteriore esborso di denaro.

Un suo concittadino fiducioso delle istituzioni
Sergio Orsino”.