L’espansione del Metaverso è tutta in mano al gaming

Virtuale, condiviso ma soprattutto persistente e tridimensionale, digitale e innovativo. Stiamo parlando del Metaverso un concetto di cui, per parafrasare i tanti meme che circolano sul web, si sa ancora poco ma che promette di cambiare tanti settori.

Uno, in fondo, lo sta già cambiando ed è quello del gaming. La possibilità di sfruttare uno spazio digitale accessibile da qualsiasi dispositivo (computer o smartphone poco cambia) in cui giocare, sfidarsi, comunicare, interagire è infatti l’ideale per gli appassionati. Prima degli altri lo aveva capito Fortnite, il gioco online più amato dalla Gen Z, che strizza l’occhio al Metaverso non solo come luogo in cui giocare e combattere, ma anche, ad esempio, per partecipare a concerti virtuali. Lo ha fatto Travis Scott, ad esempio, in un live online che ha attirato milioni di giocatori. Stessa cosa che prova a fare Roblox, altro titolo che non suonerà di certo nuovo agli utenti under25, che è stato capace di creare un vero e proprio ecosistema di giocatori in uno spazio virtuale e condiviso.

Ma il Metaverso viene sfruttato anche dal gambling. Qui il peso di questa tecnologia, unita alle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, sta cambiando i connotati del comparto, aprendo i casinò online a una vera e propria nuova era tecnologica. “Non sottovaluterei però l’impatto che Intelligenza artificiale e Metaverso potranno avere in futuro come ‘game changer’, spingendo ancora di più verso la modalità di gioco online. Per il futuro, mi aspetto esperienze sempre più immersive con il metaverso, un’esperienza sempre più fluida e personalizzata tramite la sopra citata intelligenza artificiale”, ha spiegato Andea Manusardi, dell’Istituto BVA Doxa

Personalizzazione, esperienza immersiva, gioco fluido, sono queste le parole chiave che porta con sé il Metaverso. Un concetto, dicevamo, ancora abbastanza complicato. Più di 22 milioni di italiani conoscono il Metaverso mentre 2 milioni dicono addirittura di averlo già provato. Sono i dati della ricerca condotta dal Metaverse Marketing Lab della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Izi Metodi, che ha coinvolto un campione di 1000 persone di età compresa tra i 16 e i 50 anni. Quello che emerge è che quasi la totalità di essi abbia sentito parlare di tecnologie di realtà immersiva, mentre solo 1 su 2 conosce la blockchain e il 62% l’Intelligenza Artificiale. “Sono risultati che testimoniano sì una fase seminale della diffusione della tecnologia, ma anche una forte curiosità e un atteggiamento aperto e non pregiudiziale nell’approccio alle tecnologie immersive e del metaverso – hanno spiegato Lucio Lamberti e Giuliano Noci, responsabili scientifici del Metaverse Marketing Lab – Ora sarà interessante vedere come la traiettoria evolutiva procederà: aumento della base utenti o crescita dell’intensità di utilizzo da parte degli utenti esistenti?”.

Domande a cui per rispondere servirà tempo. Ma quello che è certo è che molte risposte arriveranno dal gaming, il settore che per primo ha deciso di puntare su questa tecnologia.