Il folklore delle popolazioni calabresi testimonia un grande passato che ci ha lasciato usi e tradizioni a cui i calabresi rimangono amorosamente legati.
Le tradizioni natalizie sono sicuramente quelle più sentite in Calabria e prendono il via il giorno della vigilia dell’Immacolata, il 7 Dicembre quindi, con il classico cenone in famiglia.
Da lì seguono poi le tradizioni del periodo natalizio in Calabria che cerchiamo di elencare qui di seguito andando ad esporle brevemente.
Tredici portate: la sera della vigilia, a tavola, non devono mancare le 13 pietanze; riferimento che in molti vanno a collegare probabilmente ai tredici apostoli. Ogni famiglia prepara le pietanze con il supporto anche dei vicini; questo perché avere meno piatti in tavola non è di buon auspicio. Tra le portate, sono immancabili la “pasta amullicata” ed il baccalà.
A strina, ovvero un’antica tradizione natalizia musicale della provincia di Cosenza: brigate di compagni offrono una serenata a parenti, amici o conoscenti per augurare in versi dialettali, buona salute, felicità e ricchezze, accompagnati da fisarmonica e tamburello. I padroni dì casa, in segno di ringraziamento offrono vino, salumi di casa o la classica spaghettata aglio, olio e peperoncino!
La tavola si lascia apparecchiata: la sera della vigilia, anche dopo aver mangiato, la tavola si lascia con le pietanze ancora nei piatti in attesa che “u bomminiallu” (ovvero il Bambino Gesù), venga a mangiare su quella tavola.
Cuddruriaddri, o cullirialli sono ciambelle fritte che si consumano durante tutto il periodo natalizio.
Il Fuoco di Natale è ancora in voga in alcune città calabresi, come a Bisignano. Un enorme falò che si accende la notte del 24 dicembre e si alimenta tutta la notte con la legna che i giovani hanno accumulato da giorni. I paesani dopo la messa di mezzanotte si ritrovano attorno alla focara per scambiarsi gli auguri, gustando i classici culliurielli e per trascorrere in compagnia la nottata, accompagnati dalla musica popolare. Il fuoco è simbolo della purificazione dal peccato originale e viene acceso simbolicamente per bruciare tutto ciò che di negativo c’è stato in passato.
La vigilia dell’epifania è considerata una notte di eventi magici: gli animali parlano e hanno il potere di maledire il loro padrone. Perciò è usanza farli mangiare bene per non incappare nelle loro maledizioni. Secondo la leggenda popolare calabrese, inoltre, la notte del 5 Gennaio le fontane versano olio e nei fiumi scorre vino, ma nessuno è in grado di accorgersene.