Come in molti, anche noi preferiamo il cielo sereno ai fulmini, soprattutto quando “tuoni e saette” vengono lanciate inopportunamente. Non ci sorprende che il suggestivo terrazzo del palazzo di città, pensato come spazio per poter organizzare incontri eventi culturali ed altro, dimenticato da anni, sia improvvisamente ora fatto oggetto di attenzione.
Da quando, cioè, e sono passati pochi giorni, lo stesso luogo è stato assegnato dietro formale richiesta all’associazione San Benedetto Abate. Nostra intenzione è unicamente che esso ritorni ad essere fruibile da tutti, nessuno escluso, senza peraltro chiedere nessun tipo di contributo pubblico, ma servendoci della generosità dei nostri volontari e creando qualche evento di autofinanziamento onde poter coprire le notevoli spese che occorrono per ripulire, tinteggiare, provvedere ad istallare l’illuminazione in una parte completamente priva, acquistare le piante ed innaffiarle senza farle seccare come è accaduto negli anni passati. Poi, ovviamente, di tavoli e sedie, impianto audio e quanto occorre per organizzare incontri pubblici.
Sarebbe bastata una semplice telefonata od una mail indirizzata al nostro indirizzo di posta visibile a tutti sul sito www.sanbenedettoabate.it, per chiarire il nostro intento, invece di creare un’altra occasione per ricorrere alle solite sterili ed inutili polemiche.
Con amarezza constatiamo che invece di ampliare e rilanciare nel contesto associativo l’invito che circa un mese fa – nel porto di Cetraro durante l’intitolazione del pontile ad Angelo Vassallo, tramite il nostro presidente abbiamo fatto a tutto il mondo associativo cetrarese – di “adottare un’aiuola” per poterla curare e magari dedicare ad una vittima innocente di ‘ndrangheta od altro, si preferisce strumentalmente creare il “casus belli”.
Fermo restando che siamo disposti in ogni momento a restituire ciò che nella massima trasparenza ci è stato concesso, rinunciando alle spese anticipate per ciò che è stato già acquistato, profittiamo di questa occasione per lanciare un appello a polemizzare di meno ed ad agire con più slancio, generosità e gratuità per il bene comune.
L’associazione San Benedetto Abate