Un impegno che dura da 25 anni.
Il Cantiere Sociale d’Identità Santa Lucia ha da poco rilasciato un comunicato stampa, con tanto di foto allegate, in cui ripercorre la sua storia e tutte le iniziative realizzate in 25 anni di attività.
“La tutela e la valorizzazione del territorio – si legge – che costituiscono l’oggetto del Cantiere Sociale d’Identità Santa Lucia, sono principi che hanno sempre albergato nelle menti e nei cuori degli abitanti della contrada Santa Lucia e delle zone ad essa vicine, se è vero com’è vero che in questa area del Comune di Cetraro sono nate negli ultimi 25 anni tantissime iniziative volte a curare e promuovere l’area stessa.
Alcune persone sono attive da 25 anni ininterrottamente, altre si sono avvicendate, altre ancora hanno lavorato intensamente alcuni anni, hanno lasciato e poi hanno ripreso il loro impegno, per non parlare poi di tutti coloro che danno una mano come possono: donando un piccolo contributo economico, cucinando un piatto tipico da vendere nelle sagre di autofinanziamento, dedicando un’ora o una giornata di tempo per fare un lavoro (tagliare erbacce, realizzare una palizzata, piantare degli alberi, ecc.).
All’inizio ci fu la voglia di incontrarsi, di trovare un posto fisico in cui vedersi e fare delle cose insieme, di creare spazi e occasioni di socializzazione, vista l’assenza in quest’area del Paese di luoghi di incontro. Così un gruppo di persone pensò che realizzare un campetto di calcio sarebbe stata un’ottima idea per vedersi, dotando la contrada del primo spazio di socializzazione mai avuto.
Grazie alla sensibilità dei parroci (Don Sebastiano Brusco prima e Don Ennio Stamile poi) della Chiesa Madre di San Benedetto, proprietaria di un ampio appezzamento di terreno donato alla Chiesa dalla benefattrice Guglielmina Marini in località Santa Marina, è nato così il Campetto sportivo “Guglielmina Marini”, inizialmente curato dai soci dell’Associazione “Comunità La Sorgente” e successivamente dai membri del Comitato Campo Santa Marina.
I volontari, sempre con l’aiuto della Comunità locale, hanno creato praticamente dal nulla un campo sportivo, che è stato teatro di numerosissimi tornei di calcio, di sagre di autofinanziamento nel mese d’agosto e di feste di quartiere nei mesi di settembre. Decine e decine di giovani di tutte le età vi hanno giocato a calcio e dal 1991 ai primi anni 2000 su quell’area sono stati spesi circa 30.000,00 euro per realizzare un impianto di drenaggio sotto il manto di gioco, per fare muri di sostegno, per la recinzione esterna, per una cisterna con l’impianto idraulico al fine di avere l’acqua necessaria a bagnare il campo e infine per un fabbricato da adibire a spogliatoio.
Nei primi anni 2000 i membri del Comitato Campo Santa Marina hanno costituito l’Associazione Arcobaleno, anche al fine di affiliarsi al Centro Sportivo Italiano, per continuare a curare l’opera realizzata, che in quegli anni è anche stata accatastata e messa a norma di legge.
La sagra di autofinanziamento, diventata ormai un appuntamento irrinunciabile di incontro della Comunità locale di Santa Lucia e delle contrade che stanno lungo le pendici del Monte Serra, non è più stata organizzata presso il Campo sportivo, bensì sul Monte Serra, luogo tra i più belli e suggestivi del Paese.
In questi anni agli incontri ed alle iniziative dei soci dell’Associazione Arcobaleno hanno iniziato a partecipare due persone fondamentali per l’evoluzione di questo gruppo di persone che da anni operava sulla zona: Franca Maltese, brillante ricercatrice di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria e Agostino Difesa, profondo conoscitore dei luoghi e delle memorie ad essi connesse.
Insieme a loro i soci dell’Associazione hanno cominciato a fare delle escursioni nell’area. In particolare, con l’aiuto di Agostino Difesa, per tutti Compà Gustinu, si sono avventurati a percorrere vecchi sentieri abbandonati lungo le pendici del Monte Serra e lungo il corso del fiume Triolo, scoprendo luoghi ormai sconosciuti a loro stessi e alla gran parte dei Cetraresi, luoghi di incantevole bellezza, che meritano di essere riscoperti, tutelati e valorizzati. Grazie alla competenza e alla passione di Franca Maltese, le persone che hanno partecipato a quelle escursioni hanno intrapreso un percorso ben più importante, fatto di consapevolezza e di autocoscienza di sé e della propria terra, riscoprendo il legame profondo, materno, che lega ciascuno di noi ai luoghi in cui siamo nati e cresciuti.
È attraverso questo percorso che è nato il Cantiere Sociale di Identità Santa Lucia, promotore di diverse iniziative, anche di protesta, rispetto ad un disinteresse generale dei cittadini e delle Istituzioni per le sorti di queste aree del Paese, tanto belle quanto dimenticate.
Tra il 2008 e il 2010 il C.S.I. Santa Lucia ha organizzato convegni, tenuto sit in, allestito gazebo e organizzato manifestazioni pubbliche al fine di accendere i riflettori sull’area del Monte Serra, per tutelarne e valorizzarne le bellezze naturali e le memorie storiche e popolari. In tal senso, nell’estate del 2010, il CSI ha allestito una mostra fotografica permanente che documenta, attraverso i volti dei fedeli, una processione della Madonna della Neve del 4 agosto 1994. La mostra dal titolo “Percorsi di memoria” sara’ a breve visualizzabile sulla pagina Facebook e sul blog del CSI.
Segno tangibile dell’opera di tutela e di valorizzazione dell’area da parte dei volontari è stato il ripristino del cosiddetto “Sentiero dell’Avis”, cioè di un antico tracciato da percorrere a piedi dalla località Palazzuola alla cima del Monte Serra. Lungo il sentiero sono stati posizionati dei cartelli che indicano la denominazione popolare del luogo. Ad esempio l’“Avis” è un cratere, probabilmente carsico più che vulcanico, sebbene la leggenda popolare vi individui un vulcanello, mentre “i timpi i l’api” sono delle rocce che assomigliano ad un alveare. Nella parte finale e più impervia del tracciato, i volontari hanno realizzato una staccionata di circa 700 metri, che consente di percorrere in sicurezza il tratto più impegnativo.
Nel 2010 il C.S.I. Santa Lucia si è dotato di una veste giuridica precisa, diventando una ONLUS, ed ha intrapreso ulteriori attività sul Monte Serra, come l’iniziativa “Adotta un albero” e la classica sagra di autofinanziamento battezzata “Sagra Rustichella” ed anche attività estranee al suo oggetto sociale, come l’iniziativa “Riciclare conviene”, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata.
Nel 2015 l’Associazione ha proceduto a modificare lo Statuto e a rinnovare le cariche sociali, con l’obiettivo di riprendere lo spirito originario che ha fatto nascere il Cantiere Sociale di Identità, cioè quello di ricostruire dal basso ed in modo informale il tessuto identitario del territorio, avviando un processo finalizzato alla costruzione di una comunità locale autodeterminata, una comunità di persone cioè che si prende cura del proprio territorio, assumendosi la responsabilità delle scelte che lo interessano.
In quest’ottica il C.S.I. Santa Lucia ha promosso il ripristino della vasca in cemento per la raccolta delle acque, che ha una capienza di circa 84.000 litri d’acqua, realizzando inoltre un impianto ad essa collegato di 1200 metri lineari di tubi, parte in acciaio e parte in polietilene, interrati lungo il sentiero. L’impianto viene usato dai volontari per innaffiare le piantine posizionate sul tracciato del sentiero e può essere altresì utilizzato per contrastare gli incendi che su quell’area troppo spesso si consumano ad opera di (purtroppo) sempre ignoti vandali. Il CSI peraltro non ha mai mancato di denunciare incendi e danneggiamenti compiuti sull’area, invitando le Istituzioni ed i comuni cittadini a vigilare e segnalare al fine di prevenire e/o di sanzionare gli illeciti.
L’Associazione, sempre nell’ottica della promozione del territorio, ha finanziato la realizzazione della segnaletica stradale posta all’imbocco della strada che conduce al Monte Serra, snodandosi per le tante contrade ivi ubicate e, in ormai sei anni di attività, mediante l’autofinanziamento, ha realizzato opere ed iniziative sull’area per circa 10.000,00 euro (vedi foto allegate).
I soci del C.S.I. Santa Lucia sono impegnati, oggi come ieri, a prendersi cura del proprio territorio, che non è cosa diversa dal prendersi cura di se stessi e del proprio futuro. In quest’ottica si lavorerà assiduamente per riaprire gli spazi di discussione pubblica e riprendere il cammino dell’assemblea aperta da dove si è interrotto”.