E poi dicono che “ci sono cetraresi che non vogliono il bene di Cetraro perché vanno sempre contro coloro che amministrano la cosa pubblica di questo bel paese”.
Si, è vero, ce ne sono molti, tra questi io, ma credo che il senso critico non derivi da antipatia verso questi politici o perché ci piace buttar fango sempre e comunque per puro spirito denigratorio o perché fanno parte di altra bandiera politica. Proprio perché vogliamo bene a questo paese, riteniamo opportuno far notare le cose che non vanno in questo amministrare e, magari, cercare di aprire le menti e non far dare per scontato che i cittadini non abbiano un cervello che pensa e un cuore che batte.
Quando poi si tratta di argomenti importanti come lo sviluppo economico territoriale, non posso non stare zitto e non indignarmi su una questione di cruciale importanza che vale la crescita economica dell’intera Cetraro.
Posto che il turismo per me è rimasta l’unica risorsa a cui i cetraresi possono attingere per pensare di riportare l’economia del paese in attivo, non capisco come la politica di Cetraro non abbia in questi anni manovrato in tale direzione alla luce della grande opera che più si è “reclamizzata” nella scorsa campagna elettorale e cioè il porto turistico (l’aggettivo “turistico” lo leverei volentieri).
Non sto però qui a dilungarmi sulla questione porto.
Voglio invece chiedere delle delucidazioni sulla cecità che l’amministrazione comunale, nella fattispecie l’assessorato al turismo, ha dimostrato nel non cogliere la grande occasione offerta dallo strumento dei PISL (Progetti Integrati di Sviluppo Locale) perdendo la possibilità di far accedere le aziende operanti nel settore presenti sul territorio ad un bando della Regione Calabria fatto proprio per incentivare l’offerta turistica.
Ma non solo l’assessore al turismo ha dimostrato poca attenzione ad intercettare questa grande possibilità, ma ha anche fatto una clamorosa gaffe dando prova di grave leggerezza. Dico questo perché domenica, 11 gennaio, su Facebook è stato pubblicato un post nella pagina FB “Comune di Cetraro” (foto allegata) nel quale si comunicava la pubblicazione di un bando da parte della Regione Calabria riguardante proprio l’incentivazione del settore turistico attraverso dei finanziamenti a fondo perduto (75%) per coloro che operano appunto nel turismo (www.calabria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=16088<emid=144). Bene, dopo che hanno letto il post dei cittadini attenti, operatori turistici, hanno commentato da subito chiedendo delucidazioni sul perché Cetraro non si trovasse nell’elenco dei comuni aderenti al PISL. In effetti proprio sul bando regionale, nel documento “Avviso 5.3.2.2 pisl st” alla voce “Soggetti beneficiari e condizioni di ammissibilità”, nell’elenco dei partenariati della provincia di Cosenza, manca proprio il Comune di Cetraro.
Non solo il danno, ma anche la beffa.
Possibile che l’assessore al Turismo, che tra l’altro ha anche la delega alle “Attività Informatiche” e gestisce la pagina Facebook del Comune, non sapesse che Cetraro non rientrava nel partenariato PISL per il turismo o che non abbia letto il bando regionale decidendo comunque di pubblicare il post? Sembra proprio di si! Anzi, a parte la dimostrata distrazione, emerge un altro fatto gravissimo: il comune non si trova in quell’elenco insieme magari ai comuni di Belvedere (Capofila), Bonifati, Buonvicino, Diamante, Grisolia, Maierà, Sangineto e Santa Maria del Cedro. La cosa vergognosa e ciliegina sulla torta, è stato alla fine veder cancellato il post dalla pagina FB dopo che diversi commenti hanno dichiarato perplessità su questa condotta sottolineando la superficialità con cui si prendono determinate decisioni. È superfluo discutere sull’importanza di questi finanziamenti perché è palese che avrebbero potuto dare una spinta e un incentivo ad investire su nuove strutture ricettive e su nuovi servizi che avrebbero potuto aumentare la qualità e la quantità dell’offerta turistica cetrarese.
A questo punto, spero che l’assessore voglia dare spiegazioni in merito perché occasioni del genere non possono non essere sfruttare e i cetraresi hanno il diritto di sapere perché la nostra politica sul turismo non funziona adeguatamente. Spero inoltre che voglia dare spiegazioni sulla censura effettuata sulla pagina facebook del comune del post in questione e di tutti i commenti liberi dei cittadini cetraresi.