Dopo le tante promesse e le appassionate rassicurazioni, proprio nel periodo più importante dell’anno liturgico, quale è quello pasquale, ricco di celebrazioni ed appuntamenti che diventano spesso ingestibili in assenza di un luogo di riferimento (ad alcune iniziative si è dovuto rinunciare!!!), gli amministratori annunciano tempi lunghi e chiedono alla comunità dei fedeli la pazienza di attendere i “tempi tecnici e burocratici che devono essere, comunque, rispettati”.
E’ inaccettabile che, dopo ben 7 anni dalla chiusura della chiesa e successiva demolizione della stessa, senza nessun pudore e ritegno, si pretenda, ancora una volta, pazienza ed attesa per le lungaggini causate dalla disputa con il Demanio marittimo oltre che dall’alto numero di ditte che hanno partecipato alla indagine di mercato.
Il Consiglio Pastorale non intende entrare nel merito di questioni che non gli competono ma certo è che ogni procedura cammina con le gambe degli uomini che ne determinano il passo!
D’altra parte, ci si rende anche conto che, di fronte ai tanti importanti problemi con cui ogni giorno un amministratore comunale deve fare i conti, non può utilizzare il suo tempo per rispondere ai bisogni di una comunità che vuole crescere nella fede, che vuole occuparsi di giovani e ragazzi nella speranza di formare coscienze sempre più illuminate, che cerca di entrare negli spazi dell’emarginazione e nelle periferie sociali per alleggerire qualche solitudine.
Ciò è ben poca cosa rispetto ai problemi seri che le persone serie devono risolvere!
Ma, giusto per essere al passo coi tempi, … “Ce ne ricorderemo”!
E anche questa è una promessa!