Dall’idea di un cetrarese, il 31enne Salvatore Bufanio, nasce il primo portale dedicato a chi vive o vorrebbe vivere a Monaco di Baviera: BuongiornoMonaco.com. Un sito consultato già da decine di migliaia di utenti ogni mese, e presente anche sui maggiori social network, con oltre 8mila fan su Facebook. Un progetto che fa parte di una futura rete di portali dislocati nelle città estere dove si concentra maggiormente la presenza di comunità italiane. Presto approderanno online Londra, Amsterdam, Zurigo e Dublino.
Salvatore scrive per l’Huffington Post ed è il web manager responsabile dell’intero progetto. È proprio lui a spiegare a CiRNews.it come nasce il tutto e perché come primo step sia stata scelta proprio la capitale bavarese.
«Nel rapporto presentato ad ottobre 2015 a Roma dalla Fondazione Migrantes si evince come il numero di italiani che fanno le valigie continui ad aumentare di anno in anno: nel 2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013. Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e per 14.270 di loro la meta preferita è stata la Germania.
Tra le città tedesche maggiormente prese di mira dagli italiani alla ricerca di lavoro, Monaco di Baviera, occupa una posizione di rilievo.
La capitale bavarese, oltre ad essere la città più visitata della Germania, accoglie le sedi dei maggiori gruppi economici tedeschi come Siemens, Bmw, Man, Linde, Allianz, Munich Re ed ha il minor tasso di disoccupazione (5.6%) tra le città della Germania con almeno un milione di abitanti».
«Tutti questi fattori – continua – la rendono una meta appetibile per tantissimi italiani, membri di una comunità che continua a crescere: i connazionali residenti a Monaco di Baviera sono, infatti, circa 23mila. Tra loro, ovviamente, anche molte famiglie cetraresi. Una comunità sempre più vasta, alla ricerca di informazioni fondamentali per l’integrazione in una città straniera».
«BuongiornoMonaco.com – sottolinea – è frutto di un lavoro intenso: ricerche sul campo, analisi scrupolose, attenzione all’informazione fornita, partnership e collaborazioni di rilievo e, non meno importante, l’adeguamento tecnologico che consente all’utente di accedere al portale da tutti i dispositivi: PC, tablet e dal proprio smartphone con la facilità di un’app».
«È uno strumento – conclude – che funziona ed è giusto renderlo disponibile anche in altre città per aiutare chiunque sia costretto a lasciare la propria terra d’origine alla ricerca di un futuro migliore».