Ricordate i 138 precari dell’Asp? Quei giovani e meno giovani assunti qualche giorno prima delle elezioni regionali ultime? Beh, nessuno li conosce più, sono diventati invisibili, figli di nessuno perché nessuno ne vuole parlare. E sapete perché? Perché la magistratura ha aperto un’indagine su quelle assunzioni. E il giorno dopo la notizia dell’indagine apparsa sui giornali si è levato un coro di voci contro quei lavoratori affinché fossero licenziati. Probabilmente in quelle voci c’erano anche coloro che li avevano segnalati perché in Calabria funziona così.
Per cui le colpe furono solo ed esclusivamente addossate a quei disoccupati. Nessuno si è posto il problema di come il bisogno di quelle persone fosse stato utilizzato a fini elettorali; o, peggio ancora, nessuno si è posto il problema di come quelle persone fossero state illuse e poi scaricate alle prime avvisaglie di un’indagine della magistratura. Li hanno fatti lavorare per un anno intero senza aver visto 1 euro. Oggi – per tutto quello che sta capitando nella sanità – nessuno se ne occupa lasciando nella disperazione uomini e donne traditi dalla mala politica che da anni utilizza il bisogno e la sofferenza a fini elettorali.
Io ne parlo e ne posso parlare!
Ed ho chiesto che vengano immediatamente pagati per il lavoro svolto e se la legge – ovviamente – lo consente. Il resto lo vedremo, tra primo elenco, secondo elenco, terzo elenco e last minute.
Rimane un dato: quelle persone sono state utilizzate nell’aspetto più delicato e sensibile che è il bisogno per cui la responsabilità di quella brutta vicenda non può ricadere su di loro ma su coloro che li hanno raggirati.
Fonte: www.giuseppeaieta.it.