I Giovani Democratici della provincia di Cosenza si uniscono all’appello già precedentemente posto dai Parlamentari e Consiglieri calabresi del PD in merito alla soppressione del presidio di Polizia di Stato di Cetraro (CS), decisa con il decreto dello scorso 4 dicembre 2014.
“Il suddetto posto fisso di Polizia – si legge in una nota dei GD – è situato in un territorio caratterizzato, in modo particolare in passato, da un intensità di fenomeni mafiosi, caratterizzati da episodi criminali e delinquenziali particolarmente gravi. In Calabria la criminalità si deve estirpare partendo dai territori e, inoltre, salvaguardando coloro i quali lottano ogni giorno affinché tale fenomeno venga debellato. Siamo vicini al Sindaco e Consigliere regionale Giuseppe Aieta e all’Assessore Carmine Quercia, perché non si può rischiare che un territorio come Cetraro non venga tutelato e che l’incolumità dei cittadini venga meno. Per tale motivo crediamo che le istituzioni si devono fare carico al fine di evitare che in Calabria un ulteriore territorio venga lasciato nelle mani di chi agisce per vie che contrastano quelle legali. La legalità deve essere un punto fermo che caratterizza i nostri territori perché la criminalità non fa parte delle nostre mentalità”.
“Il suddetto posto fisso di Polizia – si legge in una nota dei GD – è situato in un territorio caratterizzato, in modo particolare in passato, da un intensità di fenomeni mafiosi, caratterizzati da episodi criminali e delinquenziali particolarmente gravi. In Calabria la criminalità si deve estirpare partendo dai territori e, inoltre, salvaguardando coloro i quali lottano ogni giorno affinché tale fenomeno venga debellato. Siamo vicini al Sindaco e Consigliere regionale Giuseppe Aieta e all’Assessore Carmine Quercia, perché non si può rischiare che un territorio come Cetraro non venga tutelato e che l’incolumità dei cittadini venga meno. Per tale motivo crediamo che le istituzioni si devono fare carico al fine di evitare che in Calabria un ulteriore territorio venga lasciato nelle mani di chi agisce per vie che contrastano quelle legali. La legalità deve essere un punto fermo che caratterizza i nostri territori perché la criminalità non fa parte delle nostre mentalità”.