I Comuni calabresi all’EXPO di Milano. Anche Cetraro

«La Regione Calabria ha chiesto ai comuni calabresi di partecipare al grande evento mondiale dell’EXPO di Milano […]. In particolare al nostro comune, visto l’enorme patrimonio storico e culturale che possiede, è stato chiesto di presentare un progetto nell’Ambito di partecipazione: “Vino, olio e pesce della Calabria antica”. Abbiamo scelto il seguente tema e le attività di sotto elencate ritenendole meritevoli di accoglimento e del necessario contributo per l’allestimento: “La cultura del mare e l’arte della pesca a Cetraro, dagli antichi Brettii ai monaci benedettini: un viaggio lungo più di duemila anni tra storia e tradizioni”. È l’Assessore alla Cultura e alle attività Museali del Comune di Cetraro, Fabio Angilica, a renderlo pubblico, con un comunicato rilasciato poche ore fa in cui spiega le linee guida del progetto che il verrà presentato all’evento in programma dalla prossima primavera fino ad ottobre.

Cetraro-all'Expo-di-Milano«L’idea di fondo del progetto – scrive Angilica – ha come finalità principale quella della valorizzazione della originale identità storica della prima città marittima dei Brettii, Cetraro, che sin dai primi insediamenti di questo antico popolo italico e fino all’età contemporanea (passando attraverso i greci d’Italia, i bizantini, i longobardi, i normanni e infine i benedettini di Montecassino), ha saputo trarre dal mare vitalità e ricchezza. Duemila e più anni di storia raccontati attraverso una imponente esposizione che parte da reperti archeologici unici e straordinari per fascino e bellezza degli antichi italici (i piatti con le figure da pesce, i contenitori per vino e olio e le antiche anfore per il trasporto via mare di olio e vino), che passa dalla antica arte della navigazione in Calabria (esposizione delle preziose mappe nautiche antiche della Calabria Citra e Ultra di proprietà del Museo di Cetraro) e gli antichi arnesi della pesca (reti, ami, modelli in scala delle antiche imbarcazioni greche realizzate dall’ultimo mastro d’ascia del tirreno cosentino) fino ad arrivare ai giorni nostri con la conservazione del pesce azzurro e del tonno attraverso non solo l’esposizione ma soprattutto la dimostrazione pratica in loco (con possibile vendita) della tradizionale pratica di salagione nei “tinelli” di castagno del pescato ricoperti dal peperoncino calabrese (eseguita da membri delle antiche famiglie di pescatori cetraresi)».

«Completano l’esposizione – continua l’Assessore – materiale informativo a colori (cataloghi, brochure, pieghevoli, etc.), pannelli esplicativi della pesca e della navigazione nonché i filmati sulla processione in mare di San Benedetto Abate, patrono di Cetraro (principale possedimento benedettino di Montecassino per 750 anni, dal 1086, per dono della duchessa Sichelgaita moglie del Guiscardo all’Abate Desiderio Dauferi poi Papa Vittore III, fino al 1834) ancora oggi praticata, secondo le antiche usanze dei benedettini di Cetraro, dai pescatori locali ogni 11 di luglio, ricorrenza del Santo».

«Per la realizzazione del progetto – conclude la nota – è necessario poter usufruire di uno spazio espositivo chiuso su due o tre lati con una parte posteriore stabile e idonea alla proiezione e all’affissione di pannelli esplicativi. Lo spazio dedicato dovrebbe avere estensione minima di 9 mq ovvero 3×3 mt lineari, essere dotato di idonea illuminazione (possibilmente a luce calda) e prese di corrente elettrica. Disponibilità di un tavolo di lunghezza pari a mt. 3. Gli espositori per le anfore, i modelli delle barche da pesca, le reti e gli arnesi da pesca, i piatti e i contenitori dei brettii vengono, insieme agli stessi oggetti, forniti dal Comune di Cetraro attraverso il Museo Civico».