Ci siamo chiesti più volte a cosa serve esprimere solidarietà alle vittime di atti criminosi che ormai da tempo si susseguono con sempre maggiore frequenza nella nostra città. E nonostante tutto, lo facciamo anche in questa circostanza che ha visto don Ennio Stamile vittima dell’ennesimo atto intimidatorio inteso a minare il ruolo che egli ricopre quale responsabile di Libera a livello regionale.
La gravità del gesto, al momento ad opera di ignoti, al di là delle solidarietà di facciata espresse nell’occasione, richiama le forze politiche, sindacali e sociali ad una inversione di tendenza che finora è stata di solo testimonianza, perchè tutti insieme ritrovino quell’unità di azione che ha consentito nel passato, al nostro paese di superare momenti drammatici, i cosiddetti “anni bui”.
La fallimentare manifestazione che si è svolta venerdi 19 u.s.,testimonia l’assenza della città non motivata a partecipare per difendere se stessa dai continui attacchi malavitosi.
L’ordine pubblico non può e non deve essere delegato alle forze dell’ordine ed alla magistratura che pure fanno con il massimo impegno il loro dovere, ma deve diventare una battaglia comune che partendo dalle giovani generazioni, coinvolga le famiglie, gli operatori economici e sociali, la chiesa, la scuola e le istituzioni.
E’ necessaria un’attenta capacità di ascolto tendendo la mano a chi ha bisogno, di un impegno culturale serio, di gesti concreti di sostegno verso le fasce sociali più deboli, per creare un clima di solidarietà di cui la nostra città ha urgente bisogno e che agevoli una sana convivenza civile per isolare i soggetti delinquenziali.
I proclami e le passarelle non servono! Occorre ricostruire un clima di fiducia che dia speranza ai giovani ed aiuti chi ha bisogno per sopravvivere.
A nostro parere, è questa la strada da percorrere per sconfiggere la criminalità. Il problema dell’ordine pubblico non è solo di repressione ma anche di prevenzione.
Gruppo Politico”Unità e Rinascita” Cetraro