Non ho notizie ufficiali, ma si ipotizza la possibile soppressione della storica Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro.
Si tratterebbe di una decisione che si ripropone come nel 2005. All’epoca c’era Sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, che si occupò della faccenda e, conoscendo l’importanza di un presidio di legalità nel nostro territorio, evitò la sciagura di un passo indietro dello Stato.
Poi la vicenda si ripropose nel 2006 ed il Viceministro dell’Interno, Marco Minniti, risolse definitivamente la questione.
A distanza di anni, però, ci risiamo.
Voglio subito chiarire che la mia non è una difesa d’ufficio per motivi di prestigio campanilistico, non ho mai ragionato facendomi condizionare dal perimetro urbano. Non l’ho fatto con l’Ospedale, non lo farò con la Brigata della Guardia di Finanza. Ma così come per l’Ospedale – oggettivamente una Città Ospedaliera unica in Calabria – la GdF svolge una preziosa attività in un comprensorio debole socialmente, crocevia di dinamiche criminali tra Calabria e Campania, dove insiste il più importante Porto Turistico da Salerno a Reggio Calabria.
E’ davvero difficile assistere inermi alla spoliazione che lo Stato sta facendo dei suoi presidi al servizio dei cittadini e della comunità.
Sia ben chiaro che se lo Stato dovesse alzare bandiera bianca e fare un passo indietro, io ne farò uno avanti con tutte le conseguenze che questo comporterà per la tenuta democratica di una Città che vuole vivere serena e che pretende il rafforzamento dei presidi di legalità e non la resa dello Stato.