Ritornando a casa, una sola parola è uscita spontanea dalla bocca di chi si era trovato, occasionalmente, ad assistere al Consiglio comunale di ieri, lunedì 29 aprile 2019: < VERGOGNA>!
Parliamo, naturalmente, di cittadini liberi, probi, scevri da contaminazioni ideologiche. Non parliamo, certamente, del codazzo di < clientes > che, in ugual numero, fanno sempre da coreografia agli scenari tetri e rivoltanti della politica cittadina, di cui sono, anche, tetragoni protagonisti. Rivolgendosi al Partito Democratico, feroce oppositore fino all’altro ieri, così dice, alla fine della seduta, il portavoce della indefinibile maggioranza: “Fateci sapere, cari < democratici >, il nominativo del vostro consigliere che dovremo votare come Presidente del Consiglio, nella prossima seduta. Vi garantiamo l’elezione.
Dichiariamo, pertanto, concluse le operazioni di mercato. Siete stati bravi! Avete approvato i punti all’ordine del giorno, da noi proposti. Capiamo la vostra astensione sul Bilancio di Previsione, sarebbe stato veramente il massimo dell’impudicizia istituzionale votarlo. Grazie lo stesso, tanto lo sanno pure i gatti che l’astensione è pur sempre un voto di approvazione. Vi ricompenseremo con la poltrona più alta dell’Aula consiliare!”
Amen!
Così è finito il rito di una politica che ha come unico scopo la difesa e la conservazione di una civiltà tribale, le cui sentinelle sono gli eterni stregoni di templi che la storia e gli uomini hanno provveduto, per fortuna, ad annientare. Il mendicante e famelico Partito Democratico, quindi, è stato saziato con l’ottenimento della Presidenza del Consiglio. Si sono, come per incanto, placati gli spasmi ventrali del rinomato e impaziente < poltronaro >, in pectore, che non vede l’ora di far sprofondare le sue nobili terga sulla più comoda < poltrona > del Civico Consesso.
E’ in questo stato, che i due partiti della sinistra < progressista> cittadina, hanno ridotto la Massima Istituzione democratica della nostra città! Un semplice MERCATO!
Non per vocazionalità ideologica! Non per condivisione delle cose fatte in oltre quattro anni di amministrazione! Sarebbe assurdo se il bolscevico partito di opposizione dicesse questo! Non per il bene della città, che è stato sempre indicato irraggiungibile, da parte di < dilettanti>, di < incompetenti>, di < sprovveduti >, di < qualunquisti >, così come sempre certificato dai dirigenti del Partito Democratico e dal suo gruppo consiliare. Il fronte di sinistra, in questa martoriata città, lo si crea, indiscutibilmente, inconfutabilmente, inoppugnabilmente, attraverso il mercato delle < vacche> e la presa del potere, che sono gli unici collanti che questi signori conoscono. Tu dai una vacca a me, io do una vacca a te! E il ruolo del sindaco e dell’amministrazione comunale in questa abissale decadenza delle Istituzioni pubbliche? Succube e impalpabile è la sua presenza, in questi giri di valzer dei partiti sedicenti < progressisti! Costretto da, individualista, senza tessera di partito, a soggiacere al volere di chi gli mantiene la sussistenza numerica della sua maggioranza, è completamente travolto da una deriva etica e morale delle Istituzioni che aveva il primario dovere di difendere. Tempo sprecato a parlare, poi, dei singoli componenti dell’amministrazione, ridotti a ruolo di semplici e ininfluenti comparse, impegnate a tutelare unicamente la stabilità delle loro poltrone, con annessi e connessi.
Il gruppo consiliare di “Forza Italia”, per intanto, non ha partecipato ai lavori del Consiglio di lunedì scorso e intende far valere le sue ragioni di fronte al Prefetto di Cosenza, a cui toccherà garantire il mantenimento dello stato di diritto nelle pubbliche Istituzioni della nostra città, aggredite dalla prepotenza e autoritarismo di una classe politica e amministrativa che pretendono di trasgredire, impunemente, le più elementari norme di legge e le prescrizioni contenute negli articoli del Regolamento comunale.