Forza Italia: “Non lo si vuole chiamare baratto politico!”

Non si era mai registrata, nella nostra città, una reazione così inconcludente e schizofrenica, da parte di un partito politico, nei confronti di un’analisi approfondita, critica, documentale fatta da un’altra formazione politica su avvenimenti reali, chiari, inconfondibili che riguardano, non una sfera di influenza privata, ma l’intera opinione pubblica, alla quale si pretende, al contrario, di far sapere solo ciò che è utile ed ingannevole propaganda per i propri fini.

Il dato politico, su cui il Partito Democratico di Cetraro, non vorrebbe che si facesse alcuna riflessione, forse essendosi riconosciuto nella metodologia storica del Soviet- Supremo, è il <baratto di voti> avvenuto tra sé ed il PSI, che ha contribuito all’elezione al Consiglio Provinciale del capogruppo Ermanno Cennamo.

Non lo si vuole chiamare <baratto politico>!

Lo si vuole chiamare <mercimonio politico>! Il senso è lo stesso! È inequivocabile, inoppugnabile, comprensibile a tutti. Non si riesce a capire, poi, perché, in preda a chissà quali convulsioni e deliri, si comunichi alla gente che i consiglieri Onorato, Ricucci e Losardo non possano parlare di <moralità e coerenza perché sono venuti meno alla parola data>.

Ma, chi dice e sottoscrive queste cose è meritevole solo di un velocissimo TSO (Trattamento – Sostitutivo – Obbligatorio)! Facciamo così! Chiamando a testimoni i Cittadini! Se uno solo. Solo uno dei dirigenti presenti ai due incontri avuti nella sede del PD, per discutere delle Elezioni Provinciali, — dirigenti di cui siamo pronti a fare nome e cognome — , affermerà che i consiglieri di “Area Democratica “e “ Uniti per Cetraro “ abbiano promessi i loro voti a Cennamo, nelle condizioni poi sottoscritte dai due soggetti progressisti, nel senso del  <do ut dem>, finalizzato ad un loro peccaminoso abbraccio per le prossime consultazioni comunali, dichiariamo, pubblicamente, la nostra <mafiosità politica> e la disponibilità a far andare i nostri consiglieri a dimettersi nella prima seduta del Civico Consesso!

Ci fermiamo qui, per il momento, attenti a riprendere la nostra strenue ed infinita lotta contro questi improvvidi mestieranti della politica che, oltretutto, sono così <sfrontati e cinici> dal fare apparire un <vero e proprio cambiamento della politica cittadina> un riabbracciarsi ottenuto con forme di mercantilismo feudale e ricattatorio.

Stendiamo, infine, un velo pietoso sull’immagine, che si vuole far passare, di una Elezione epocale, ottenuta dopo mirabilie fatte a livello diplomatico e tra quattro amici. Il tutto è avvenuto, che se ne faccia ognuno una ragione, sui reali presupposti detti da questo Partito. E, ancor più, senza la partecipazione del voto popolare che, da sola, avrebbe evitata qualsiasi <inciuciagine>.