Il nostro riferimento, naturalmente, è rivolto all’incontro del 3 aprile 2020, presso la Cittadella di Catanzaro, voluto dalla Governatrice della Regione Calabria, on. Iole Santelli e dal Commissario Straordinario ad Acta della Sanità calabrese, gen. Saverio Cotticelli.
All’ordine del giorno, in quell’affollato vertice, il caos indescrivibile che si verificava, da tempo, presso lo Spoke Cetraro-Paola e, in particolare, nel Presidio Ospedaliero di Cetraro, nel quale, un giorno dopo l’altro, cambiavano le disposizioni relative ai trasferimenti di Unità Operative Complesse in direzione Paola, e viceversa. Continuiamo ad avere stima e rispetto per il Commissario dell’ASP di Cosenza, dott. Giuseppe Zuccatelli. Non osiamo mettere in giudicato l’onorabilità della sua persona, insieme all’apprezzamento del difficile lavoro che svolge nella conduzione della più grande Azienda Ospedaliera della Calabria.
Ma, a distanza di venti giorni dalla sua decisione, esposta anche alla presenza del Direttore Medico dello Spoke, dei sindaci di Cetraro e Paola, dei consiglieri regionali Antonio De Caprio. Giuseppe Aieta, Graziano Di Natale, e di Primari delle UOC della Sanità tirrenica, riteniamo che anche Lui dovrebbe, per primo, chiedersi perché le sue disposizioni non vengono trasferiti in Atti pubblici da parte della pletora dei Dirigenti e Responsabili che sono alle sue dipendenze. Non è dato, fino ad oggi, rinvenire alcuno straccio di Deliberazione che autorizzi la ripresa dei lavori di ristrutturazione del Punto Nascita di Cetraro, così come disposto e rassicurato nel corso di quel vertice.
Ancora una volta, si finisce per deridere le maggiori cariche istituzionali, regionali e comunali, ma, soprattutto, per violare impunemente i diritti alla salute delle mamme dell’intero territorio tirrenico cosentino e dell’entroterra circostante che, dal 4 di agosto 2020, sono costrette a rivolgersi ad Ospedali disponibili e molto lontani dalla loro residenza, per mettere alla luce i loro figli. Superfluo ricordare i pericoli di contaminazione dal virus e i problemi di restrizione della mobilità, imposta con i tanti DPCM governativi.
Faremo nomi e cognomi di questi burocrati che si rimbalzano, sfrontatamente, le loro responsabilità nell’adozione delle Delibere necessarie al superamento delle criticità, di infime difficoltà, che potrebbero consentire, subito, l’ottenimento della deroga ministeriale. Denunceremo fermamente eventuali omissioni o doveri d’Ufficio. Li accuseremo, in assenza di solleciti riscontri, di essere gli untori della salute e della vita delle donne e dei bambini del nostro territorio, e proporremo alla Massima Istituzione pubblica, della nostra città, di valutare la possibilità di denuncia all’Autorità Giudiziaria per le loro responsabilità oggettive in merito all’interruzione di pubblico servizio e abuso d’atti d’Ufficio.
Invitiamo, nel frattempo, la Presidente della Regione Calabria ad insorgere, così come ha fatto il 3 aprile u.s., di fronte a questo insopportabile autoritarismo indebito. Lo stesso, facciamo all’indirizzo del Sindaco, Angelo Aita, dei consiglieri regionali presenti al momento degli impegni assunti. Dimostriamo allo stressato giornalista, Vittorio Feltri, che i calabresi non appartengono ad una razza inferiore!
Comunicato stampa circolo di Forza Italia (Cetraro)