Consideriamo che le argomentazioni prodotte, ancorchè poco onorevoli e irrispettose, abbiano assunto la forma di un reale sovranismo e autoritarismo che appartengono ad altre e ben conosciute ideologie. Non si può consentire che il Presidente del Consiglio comunale di Paola, le cui funzioni dovrebbero soprattutto essere condotte nell’alveo della solennità e moderazione dei rapporti istituzionali, continui a mettere in campo tutto il veleno e la faziosità di cui è capace nel trattare temi molto delicati e seri come la Sanità nel nostro Spoke Cetraro-Paola.
La dichiarazione di ricorso ad azioni legali nei confronti di chi potrebbe assumere disposizioni contrarie a quanto già deciso dal Direttore di Dipartimento dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia delle due Strutture che ha confinato la Chirurgia nel solo Ospedale San Francesco, ubbidisce ad una scarsa comprensione dei meccanismi organizzativi del servizio e delle specifiche competenze dei singoli dirigenti. Soprattutto, costituisce minaccia e ammonimento nei confronti di dipendenti di altra Istituzione dello Stato verso i quali un’Amministrazione comunale non ha alcuna autorevolezza di intervento, almeno prima del materializzarsi di reati a loro carico, punibili per legge. Ancora più oscena e raccapricciante la minaccia di diffida a carico dei due dirigenti della Direzione Sanitaria di Cetraro e Paola, dottoressa Iolanda Ferraro e dottor Giuseppe Raimondi, ritenuti colpevoli di un peccato di lesa maestà per aver pubblicamente fatto una proposta di allocare l’attività di Chirurgia nella Struttura di Cetraro, in via temporanea e fino a nuove disposizioni.
Una semplice proposta, al fine di affrontare tutte le criticità attuali esistenti nello Spoke, di fronte all’imminenza della stagione estiva e grazie alla disponibilità di un maggior numero di Sale Operatorie, alla presenza del Servizio di Rianimazione in Stato di Emergenza, alla facilità di eventuali trasferimenti in elicottero di malati bisognosi di cura in altri Ospedali lontani, per la dotazione di un’aviosuperficie. Ma, nelle stesse argomentazioni prodotte dal Documento, è veramente incomprensibile e irritante leggere che denunce e diffide rappresentano la strategia di difesa dei soli interessi < della propria popolazione amministrata>, senza alcun riferimento a quelli che sono, indiscutibilmente, i diritti di tutela della salute dei cittadini dell’intera costa tirrenica cosentina, che trovano nelle due Strutture dello Spoke un’ancora di salvataggio prima di intraprendere i tragici e dispendiosi viaggi della speranza verso altri Ospedali del Centro e Nord Italia.
E’ facilmente leggibile, in un comunicato del genere, quanto sia diffuso, presso alcune amministrazioni comunali, lo spirito costitutivo dello Spoke, interpretato come armonizzazione dei diversi servizi sanitari all’interno delle Strutture che lo compongono. Oggi, in alcune realtà, purtroppo, prevalgono i campanili, da difendere a qualsiasi costo per interessi politici ed elettorali. Al contrario, non abbiamo ascoltato, finora, una sola parola di amministratori cetraresi e paolani riguardo lo stato attuale delle prestazioni sanitarie nei due Ospedali, non in grado di garantire neanche i livelli essenziali di assistenza a causa della carenza degli organici di medici ed infermieri. Tutto ciò, forse, non interessa! Come non rientra, forse, anche negli interessi di alti esponenti della politica regionale a livello territoriale.
Come si fa a non cogliere il sofferto grido d’allarme della dott. Maria Franca Occhiuzzi, che si vede costretta, in qualità di direttore dell’Unità Operativa di Rianimazione e Anestesia dello Spoke, a denunciare l’impossibilità di garantire la presenza di medici anestesisti nelle Sale operatorie delle due Strutture a causa del ridottissimo personale a sua disposizione ? Anche le liste elettive sono state, per forza di cose, cancellate. I pochi anestesisti e rianimatori disponibili hanno già firmato un documento, con il quale comunicano che non si presteranno, a giusta ragione, a turni aggiuntivi a partire dal prossimo 1 luglio.
Intanto, le corsie dei reparti di Chirurgia e Urologia dei due Ospedali, hanno assunto, da tempo, un aspetto spettrale. Ma, nessuno di lorsignori ne parla! Non ci sono più ricoveri. In una simile situazione non ci rimane che sperare nel grande senso dello Stato e nell’esemplarità deontologica dei tanti magnifici ed impagabili medici, infermieri e operatori socio-sanitari delle due Strutture. Almeno, fino allo sfinimento fisico cui sono condannati per tenere a galla un barcone con così tante falle.