Forza Italia: “Il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi…”

Dopo quanto avuto modo di registrare nel corso della competizione regionale del 26 gennaio u.s., il Sindaco di Cetraro non avrebbe dovuto indugiare un solo istante ad avviarsi verso il Protocollo del Comune, con in mano la lettera delle sue dimissioni, redatte in forma irreversibile!

Ma, ancora una volta, ciò che sarebbe stato conseguenziale per qualsiasi capo di un’Amministrazione comunale, che avrebbe inteso la sua carica elettiva con un minimo di dignità e decoro istituzionali, non vale a queste latitudini e, soprattutto, per l’attuale primo cittadino.

È ormai una costante!

Allora, il dato politico, certo ed inconfutabile, che ne viene fuori, è che il tirare a campare è diventato ormai il solo fine perseguito da questa categoria di pseudo-amministratori.

Una passione distruttiva della città, perseguita anche di fronte all’impossibile! Ormai, lo stesso sindaco è diventato, in modo imperturbabile, collezionista dei più belli fallimenti politici e amministrativi che la storia della nostra infelice città ricordi.

Parliamo, per ordine, delle battaglie sostenute in difesa della nostra Struttura Ospedaliera. Di quelle contro “Ecologia Oggi” e dei quotidiani braccio di ferro con la stessa ingaggiati per i quotidiani disservizi rilevati dall’Ente. Ma pensiamo, pure, alla massa debitoria accumulata con la Regione per mancati pagamenti relativi allo sversamento dei rifiuti in discarica. A quella relativa alle ingiunzioni di pagamento erogati al Comune dalla Ditta del Servizio di depurazione.  Al numero imprecisato di transazioni non pagate e rimandate nel tempo. Ai lavori di opere pubbliche annunciati e ancora non iniziati.

Mentre altri, iniziati da tempo, mai ultimati. Solo enunciazione di buoni propositi, e nient’altro, il recupero dell’area industriale della ex Faini alla disponibilità dell’Ente.

Nessun interesse, in ultimo, per l’attuale situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, con il Consiglio comunale messo fuori gioco, per la prima volta nella storia, nella trattazione di simili problematiche. E all’arroganza e ormai ridotto ad un ruolo di presa d’atto di qualche debito fuori bilancio o di certificazione di scopiazzati Regolamenti.

In questi ultimi tempi, il massimo del fallimento politico del sindaco.

La sua Giunta e l’intera sua maggioranza si mostrano, inconfutabilmente, in fase di liquefazione, a causa dell’anarchia e dall’autodeterminazione dei singoli in occasione del voto regionale.

Due assessori, della fantomatica composizione di sinistra, pomposamente annunciata un poco di tempo fa, votano per il centrodestra. Un altro ha tradito, in completa autonomia, gli ordini di scuderia.

Un   capogruppo consiliare di maggioranza, a sua volta, ha apertamente votato e fatto votare per un candidato del centrodestra. Non è vero?

Chiamiamo la città a testimoniare!  Il re, pertanto, è completamente nudo. Ha miseramente perduto quel poco di autorevolezza politica che aveva.  Forse, è già stato abbandonato allo stesso destino del Presidente Mario Oliverio, di cui era grande paladino.

La sinistra, è certo, non esiste più in città. Se qualcosa resta, è rigidamente divisa, litigiosa e contrapposta. Un consigliere regionale cittadino, depositario di ben più alti fallimenti istituzionali ed attualmente senza partito ma, pure, senza alcun potere da gestire e sbandierare, rimane il solo proprietario di un pacchetto di voti personali, sia pure in rilevante decadenza e probabilmente riferibili ad un’area socialisteggiante.

“Forza Italia “, compressa tra forti e storici potentati politici e castali, è la prima volta che si presenta ad una competizione amministrativa ed, ancora in fase di gestazione, subisce la dura influenza della candidatura <paesana>.

È, tuttavia, sicura che anche nella nostra città, così come avvenuto in Calabria, tra poco comincerà la mobilitazione delle coscienze, degli uomini e delle donne, liberi e virtuosi. Li invitiamo tutti a scendere in campo. Lo faranno, per un nuovo Risorgimento della nostra amata città!

Il Coordinatore
Samuele Losardo