Fardello Livio scrive al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, all’Assessore LL PP dell’Amministrazione P.le di CS, al Responsabile Ufficio Tecnico -Viabilità LL. PP. Amm.ne P.le e, per conoscenza, al Signor Sindaco di Cetraro per denunciare e per “attirare l’attenzione sui disagi e i pericoli quotidiani dei cittadini di San Filippo”.
“Ancora una volta – scrive Fardello – mi vedo costretto a rivolgerni alle SS.VV. per cercare di attirare l’attenzione sui disagi e i pericoli quotidiani dei cittadini di San Filippo e dintorni in seguito alla caduta del PONTE ARENAZZO sulla strada provinciale Cetraro – Fagnano”.
“Abbiamo chiesto da tempo – continua – un incontro con il Presidente Oliverio, tramite il Sindaco e l’Assessore provinciale ai Lavori pubblici, ma a tutt’oggi nessun segnale!
Non voglio fare la solita litania di disagi e percoli, ma dico semplicemente, e me ne assumo tutte le responsabilità, che tutte le autorità competenti che hanno a che fare con questo problema sono a dir poco degli incoscienti nel senso che non conoscono la vera realtà, che non hanno a cuore la sicurezza dei cittadini e li mandano allo sbaraglio!
Ma venite a rendervi conto sul posto della realtà della situazione in questi giorni di pioggia e temporali. Venite a percorrere queste maledette strade e incontrate un’altra macchina o camion e vi rendete conto della realtà!
Non si può costruire una rampa di accesso parallela al ponte crollato perché i tecnici non si assumono la responsabilità!!! Ma dove erano questi tecnici prima che crollasse il ponte? Non avevano visto che il ponte stava crollando? , non avevano visto la protuberanza formatasi dalla parte crollata? Perché non hanno ascoltato le proteste dei cittadini? Allora era tutto a posto, ora non c’è nessuno che si assume la responsabilità di costruire un muro di contenimento dell’altezza massima di metri 2,5 o di posizionare quattro massi di contenimento? Chi è preposto a queste cose è già responsabile ! Ha già la responsabilità dello stato delle cose!”
“Si tratta semplicemente – conclude – di trovare il modo migliore per ovviare alla situazione in cui ci troviamo e per me e per tanti cittadini che guardano con l’occhio della realtà le cose, lo ripeto all’infinito a costo di diventare insopportabile ed antipatico, la soluzione migliore, in via provvisoria fino a quando non sarà ricostruito il ponte, è la realizzazione di una rampa di accesso sul fronte opposto alla frana , – zona non sotto sequestro perché attualmente attraversata dai pedoni e quindi non rischiosa.
Vengano sul posto questi tecnici a dimostrarmi che la cosa non è fattibile e come si è fatto ad andare sulla luna?
Nella speranza che questi miei appelli possano sortire qualcosa di buono per i cittadini, porgo distinti saluti”.
[Foto inviateci a corredo dell’articolo che si riferiscono “alla strada alternativa di S. Biagio e alla situazione della parte opposta al muro del “ponte” crollato, dove si potrebbe realizzare un accesso alternativo in attesa della ricostruzione del ponte“. (ndr)]