Extracarenti in… grammatica

Scorrendo vecchie diapositive mi imbatto in una, scattata nel gennaio 1980 ma verosimilmente riconducibile agli anni Settanta, simbolo della lotta che gli extraparlamentari di sinistra avevano sferrato al potere attraverso le loro numerose organizzazioni. Comune denominatore era la consuetudine, mai abbandonata, di imbrattare i muri delle private abitazioni con scritte e simboli tutti riconducibili alla ideologia originaria, il comunismo.

Uno

Siamo nei primi giorni del 1980, in seguito ad una famosa mareggiata che trasportò le barche fin sotto le case del Borgo. La foto in questione, ritrae il muro dell’antico bar “La Ruota”, imbrattato dai segni di quella contestazione che vide, appunto, il suo apice negli anni Settanta come frutto dell’appena trascorso “Sessantotto”.

A la page i comunistini nostrani cetraresi, pronti a riportare in patria quanto hanno “assimilato” ideologicamente nelle loro peregrinazioni universitarie, ma decisamente scarsetti in… grammatica. Ecco cosa recitava la scritta:

 RENDIAMO LA TRUFFA
ELETORALE IN
GUERRIGLIA URBANA  =  (segue falce e martello)

Oggi, con la scrittura digitale, è facile saltare qualche lettera (scherzi e complicità del T9) ma allora, con le bombolette, NO. Era solo questione di …manico!

Due

Agosto 2015, dalla raccolta “Le foto satiriche” di Mario Braile