Ieri, 25 agosto 2015, Evgeny Morozov è stato protagonista di un dibattito pubblico tenutosi nella splendida cornice del giardino di Palazzo Del Trono, a Cetraro.
Lo studioso, noto per le sue teorie sulla “strumentalità oscura” di Internet, ha risposto alle domande dei presenti e ha spiegato come, inizialmente, il suo obiettivo è stato quello di provocare, affinché le persone si interrogassero sugli effetti nocivi del Web. Morozov, che viene definito “l’anti Jobs”, infatti, sostiene che i colossi come Google, ogni volta che si effettua una ricerca online, incapsulano le informazioni personali dell’utente e le usano per la strumentalizzazione delle pubblicità.
Ci controllano ogni volta che clicchiamo nei vari portali allo scopo di avere il pieno controllo sulla cittadinanza e di creare un individuo che non sceglie in base alle vere esigenze personali, ma in relazione allo status simbol che Internet ci trasmette.
Ecco perché, sostiene lo studioso bielorusso, è necessario “evitare che i monopoli del Web organizzino la nostra vita e condizionino le nostre scelte”.