Ho conosciuto Franco Mazza quando ero amministratore nel quinquennio 2000-2005.
Ricordo il suo impegno sindacale nella vertenza della Emiliana Tessile a difesa dei lavoratori dello stabilimento. Alcuni anni dopo ho saputo della sua condanna in primo grado. I reati all’epoca contestati erano gravissimi e soprattutto odiosi, perché facevano ritenere che il sindacalista avesse tramato contro i lavoratori ed ordito un piano per favorire esclusivamente l’acquirente degli immobili dell’ex Faini.
Come sovente accade nei piccoli paesi, dove si parla e sparla di tutti e di tutto pur non essendo a conoscenza dei fatti stessi di cui si parla, per la maggioranza degli astanti Franco Mazza era colpevole.
A distanza di ben otto anni, però, la Magistratura d’Appello ha finalmente scritto la verità sulla vicenda dell’ex Faini attraverso una sentenza che ha mandato assolto Franco Mazza perché “il fatto non sussiste”.
Per chi non è avvezzo al linguaggio giuridico questa semplice affermazione sembra dire poco o niente ma, al contrario è di grandissima importanza perché tecnicamente spiega che la condotta censurata era invece insussistente.
Personalmente non ho mai dubitato della sua innocenza e gli sarò sempre grato per avere, insieme a tanti altri amici, sostenuto la lista che ho capeggiato nella recente tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Cetraro.
Non mi sono mai sentito parte di quel Popolo Italiano in nome del quale un Giudice lo aveva ingiustamente condannato.
Solo chi subisce un simile torto può capire quante e quali umiliazioni una persona deve affrontare in conseguenza di quel torto. Quanti e quali danni di ordine psicologico e materiale è costretto a dover affrontare, spesso nella solitudine. Se a questo poi si aggiunge di dover subire l’umiliazione di essere attinto da un ordine di carcerazione, seppur domiciliare, il danno è incalcolabile.
Ora che la verità è stata ristabilita mi sento finalmente parte di quel Popolo Italiano in nome del quale è stata fatta giustizia ed a nome di quel Popolo sento di dover chiedere scusa a Franco ed a tutti colori che sono e sono stati vittima di una Giustizia ingiusta.
Roberto Ricucci