Elezioni: Aieta, “Rispetto a 5 anni fa sarò più determinato!”

Cetraro si prepara al voto…
Non sto seguendo direttamente le dinamiche politiche cittadine. Fino ad oggi non ho partecipato ad incontri per cui non posso esprimere un giudizio preciso.

Ha sicuramente letto online o sui giornali ciò che si sta profilando. Quindi…
Posso solo dirle che negli ultimi due anni ho lavorato affinché le forze riformiste e progressiste della città trovassero una sintesi. È successo alle ultime elezioni provinciali ed è successo con l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale. In entrambi i casi ho profuso il mio totale impegno. Da quel momento, chiuse le situazioni che potevano contribuire ad un rilancio del dialogo tra PD e PSI, non ho saputo più niente perché risucchiato dai miei impegni istituzionali regionali.

Sembra che PD e PSI siano tornati al 2015, quando le posizioni erano ferme sui due candidati. Cosa ne pensa?
Penso che all’epoca sia stato un errore partire dai nomi dei candidati a sindaco e penso che lo sia ancor oggi. Evidentemente il passato non hai insegnato molto. Mi dispiace che un lavoro proficuo di due anni sia, al momento, andato perduto. Confido molto nel senso della responsabilità e nella lungimiranza dei dirigenti delle due forze senza dimenticare che in questa partita c’é anche una mia responsabilità da cui non mi sottraggo. Ma voglio dirlo subito: rispetto a 5 anni fa sarò più determinato perché la posta in gioco é molto alta. La città ha bisogno di un governo stabile che in autunno potrebbe ritrovarsi con le problematiche della pandemia che speriamo non si verifichi. Ma i danni lasciati da questo periodo terribile nell’economia e nella struttura sociale esigono competenze ed un largo fronte democratico.

Abbiamo pubblicato di recente la notizia che, grazie a Mariella Aita, è nato il gruppo che fa riferimento ai Democratici e Progressisti (di cui lei é capogruppo in consiglio regionale). Quali sono le strategie in vista della campagna elettorale?
Mariella Aita è stata un’ottima assessora al bilancio. Seria, equilibrata, rigorosa che ha tenuto la barra diritta anche quando il risentimento poteva essere legittimo a seguito della sua sostituzione in Giunta. In quella fase ha dimostrato di essere una donna che più che al proprio destino ha pensato a quello della città. La sua posizione é squisitamente politica e marcatamente riformista. Il nostro é un rapporto antico fatto di collaudata lealtà per cui la sua scelta é solo un naturale epilogo.

Ma come andrà a finire, secondo lei?
Intanto credo che questo sia il tempo dei contenuti e nei prossimi giorni inizieremo a parlare di ciò che sarà Cetraro nei prossimi 10 anni. Personalmente, sono interessato a dare slancio alla visione e il resto verrà da sé come é sempre accaduto negli ultimi 15 anni. Vede, quando abbiamo realizzato museo, porto, teatro, biblioteca, lungomare strade, sale convegni, il nuovo depuratore, il Palazzo di Città le Scuole avevamo presente una strategia precisa, una visione chiara. Quella fase si concluderà a breve con il riavvio dei lavori della nuova Chiesa, l’inizio dei lavori del nuovo stadio e quelli della rete fognaria in tutte le contrade. Compresa la ristrutturazione e l’adeguamento sismico di tutte le scuole cittadine. Per cui i prossimi anni saranno dedicati al tema della “Cura” delle persone e delle opere realizzate ma anche a quello che gli inglesi chiamano “Compassion”, che non é un sentimento spregiativo ma la capacità di inquadrare i problemi altrui con sofferta partecipazione.

Sento termini… “da candidato”? 🙂
No, parlo solo come uno che da questa città ha avuto tanto e che a questa città vuole dare più di quanto ha ricevuto. Ho dedicato i migliori anni della mia vita insieme ad una squadra straordinaria per affrancare Cetraro dallo stereotipo di città da evitare. I luoghi che abbiamo realizzato sono costati fatica e sacrificio. La città si é accreditata grazie alla virtuosa sinergia con la Chiesa e la Scuola ed é divenuta non più vagone ma locomotiva della cultura e degli studi. Si pensi alla battaglia sui licei che oggi non ha più spazi da dedicare agli iscritti e che qualche anno fa stava quasi chiudendo. Poi, attraverso l’impegno degli straordinari docenti e del dirigente scolastico il Lopiano é diventato un faro dell’istruzione regionale. Al cittadino che in questo momento legge chiedo di chiudere gli occhi e pensare a ciò che era la città prima che noi arrivassimo. Cos’era il Porto, cos’era il Borgo, cos’era Palazzo del Trono, cos’era Palazzo Pallottini, cos’era il Teatro e potrei continuare all’infinito. Ecco, quella fatica e quel sacrificio rischiano di essere vanificati se non si ritrova lo slancio di quel tempo. Ripeto, é in gioco il destino di una comunità non quello dei singoli. E vedo all’orizzonte un tritacarne di egoismi e di risentimenti che potrebbero portare ad un periodo di oscurantismo. Tutti dobbiamo lavorare affinché questo non accada anche se, come pare, sono già profilate le coalizioni.

In un post ha fatto riferimento a “Farinata degli Uberti” come modello di cittadino attaccato alla propria città. Era un eufemismo per parlare della situazione politica locale?
Farinata é un modello per coloro che agli interessi di parte e quindi di partito antepongono l’interesse della propria città come fece dopo la battaglia di Montaperti ostacolando lo spirito di vendetta che voleva Firenze rasa al suolo. Ma quella era la sua città e, nonostante i torti subiti, la difese a denti stretti. Nessun paragone, ma io difendo la mia città!

Grazie per il tempo concessoci.
Grazie a voi.