È da poco disponibile il nuovo libro di Leonardo Iozzi riguardante Le antiche chiese di Cetraro. La ricerca è stata condotta nell’archivio di Montecassino e in diverse biblioteche.
Iozzi, per la parte relativa ai documenti, ha avuto la collaborazione di valentissimi studiosi: Vincenzo Antonio Tucci, Giuseppe Forestiero, Elena Lomeo e Alessandra Garozzo.
Alessandra ha pure composto la prefazione che appresso si riporta. Momentaneamente, la pubblicazione è stata limitata a poche copie. Chi è interessato al saggio può chiederne copia direttamente all’autore. Il prezzo è di 10 euro. Il contatto è leonardo.iozzi@libero.it.
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Introduzione di Alessandra Garozzo
Questo lavoro collettaneo è diviso in due parti. La prima parte, tranne lievi modifiche o piccole aggiunte, contiene notizie sulle antiche chiese di Cetraro già pubblicate da Leonardo Iozzi nei suoi precedenti saggi. La seconda parte comprende sette documenti con testo latino a fronte, due relazioni del 1650, riguardanti il convento di S. Maria delle Grazie dei Padri Osservanti e il Convento dei Cappuccini, un elenco delle chiese di Cetraro della fine del Settecento, una lettera del 22 agosto 1833 dell’ultimo Pro Vicario e un saggio sulla iscrizione dell’altare del Ritiro del prof. Giuseppe Forestiero. I documenti, in latino o in volgare, conservati nell’archivio di Montecassino e già noti a Leonardo, sono stati di recente fotografati da me.
Al non facile compito della trascrizione dei documenti in latino, si è dedicato, con cura e grande dedizione, il prof. Vincenzo Antonio Tucci, un noto esponente della Deputazione di storia patria per la Calabria. Senza il suo impegno, quest’opera non avrebbe mai visto la luce. Le traduzioni dei documenti sono state effettuate dal prof. Giuseppe Forestiero (docc. 1, 2, 3 e 4), dalla professoressa Elena Lomeo (doc. 5) e dal prof. Tucci (docc. 6 e 7).
Il prof. Forestiero, oltre ad aver curato la traduzione dei primi quattro documenti citati, ha fatto un’analisi supplementare di tutti i testi in latino cercando di cogliere negli stessi le espressioni comuni, derivanti dal formulario ripetitivo degli atti notarili, e ciò nell’intento di proporre soluzioni unificanti condivise dagli studiosi Tucci e Lomeo. Egli, anche grazie all’esistenza per alcuni documenti di una duplice copia, ha avuto modo di rilevare che, per la labilità della scrittura, alcune parole si prestano ad essere lette in modo diverso. Di fronte a tale difficoltà, si è reso necessario un esame approfondito dei testi.
Il documento relativo agli Osservanti di Cetraro è stato richiesto, dal prof. Tucci, all’Archivio Vaticano. La relazione sul convento dei cappuccini è stata tratta dall’opera I conventi cappuccini nell’inchiesta del 1650, pp. 175-76, edita a cura di Mariano D’Alatri.
Le notizie contenute nell’elenco delle chiese del Settecento, proiettando una forte luce sulla storia delle chiese, sono di grande importanza. Il documento è stato trascritto da me nel corso di numerose visite effettuate nell’Archivio di Montecassino in compagnia di Leonardo.
Interessante è il contenuto della lettera del Pro Vicario, D. Fedele Salomone, riguardante la morte dell’arciprete Vito Occhiuzzi. La seconda parte si chiude con l’utile dissertazione sull’epigrafe del trittico del Ritiro. Sicuramente, l’intero saggio aiuterà a ridurre le ombre esistenti sull’origine temporale delle chiese e sulla loro storia. L’esistenza di numerose chiese o cappelle rurali, dedicate ai medesimi santi, S. Maria e S. Nicola, ha reso talvolta difficile l’identificazione.
“Prima che arrivassero i Francesi (1806), le Chiese e le Cappelle, con i relativi campi, dipendevano da Montecassino, il cui Abate di volta in volta le concedeva, come beneficio, ai vari preti e spesso a vita”.
Dopo la legge sull’abolizione della feudalità, certi galantuomini, per fare dimenticare l’origine ecclesiastica di alcuni loro appezzamenti, lasciarono andare in rovina le vetuste cappelle, S. Nicola di Giorgino, S. Nicola di Tolentino, S. Basilio, S. Maria Ascosa, “S. Nicola de pede la petra”, S. Caterina, S. Tommaso ed altre.
Le basi di un discorso organico sulle chiese di Cetraro vanno ricercate nel saggio Possedimenti e chiese cassinesi in Calabria – Cetraro e altre località, pubblicato nel 1981 da Leonardo Iozzi. Certamente, l’opera Cetraro – Terra nullius dioecesis, Mazzitelli, Cetraro 2003, una ricerca preziosa nell’archivio di Montecassino dello studioso cetrarese, rappresenta un contributo di notevole portata e valore per la storia delle chiese di Cetraro e Fella. I vari lavori dello Iozzi, a cui molti studiosi hanno attinto, costituiscono una grande silloge di documenti d’archivio e di notizie.