“C’è una pubblicità che ci ricorda di verificare se il dentista da cui andiamo è laureato o è un impostore. Intanto i dentisti sono sempre più cari (e non è una critica), e cresce il numero di coloro che vanno nell’Europa dell’Est a farsi fare interventi di vario genere”.
Comincia così una nota diffusa da Tommaso Cesareo in questi giorni. “A Cetraro, per fortuna, – continua – questo problema che affligge i meno abbienti non esiste. O meglio, visti gli ultimi risvolti, c’è il rischio che potremmo dire “non esisteva”. A Cetraro da più di dieci anni esiste un reparto di odontoiatria sociale, diretto dalla validissima dottoressa Flavia Favata, che si occupa delle cure dentali dei portatori di handicap e delle categorie sociali meno abbienti, di quelli cioè che non possono permettersi un dentista privato”.
“Bene, quel reparto – si legge – considerato un gioiello nel panorama sgangherato della sanità del Sud, rischia di chiudere. O peggio, rischia di essere trasferito a Paola. Voi vi domanderete: mancanza di fondi? carenza di personale? Niente di tutto questo. E allora? Udite, udite: mancanza di spazi!”.
“Avete capito bene. Nella cittadella ospedaliera di Cetraro – continua la nota – che potrebbe ospitare gli interi reparti di Paola e di Praia, manca uno spazio per l’odontoiatria sociale! Ma gli spazi ci sono eccome! E infatti, da quasi un anno, il direttore sanitario dell’ospedale di Cetraro ha individuato gli spazi necessari, sono stati stanziati i fondi, ma, stranamente, i tempi per la relativa gara per l’affido dei lavori, si allungano”.
“Chissà perchè… – conclude – Aspettiamo fiduciosi che il ‘nuovo corso’, ponga fine a quella strategia folle che vorrebbe smantellare il nostro nosocomio!”.