Per la sua vittoria totale e indiscutibile.
Tenga presente che a farle i complimenti, per quello che può valere, non è un fideista, ma uno che non solo non l’ha votata, ma per quello che ha potuto, la ha avversata e che continuerà in questa azione di disturbo.
Questo avversarla non è tanto per come ha amministrato Cetraro perché penso di conoscere le difficoltà che qualsiasi amministratore incontrerebbe, a causa del patto di stabilità interno, per la mancanza di fondi dovuti ai tagli dei governi e per la burocrazia. Insomma, penso di sapere le difficoltà che giorno per giorno incontra. Inoltre, non ho problemi ad ammettere che la sua azione non è stata inferiore a quella di altri che l’hanno preceduta.
Il porto ad esempio, non è giusto dire che lo ha fatto la sua amministrazione visto che è in costruzione dal ’50, ma sicuramente ci ha messo del suo per portarlo a compimento. Un’altra opera che le va riconosciuta è il famoso corridoio delle contrade e altre che mi sfuggono. Inoltre, riconosco la sua preparazione politico-culturale che le permette un linguaggio chiaro ed efficace.
Allora perché avversarla? Perché lei rappresenta quella politica che da anni sta portando il paese Italia, la Calabria e i Cetraresi alla povertà più assoluta, perché lei rappresenta quel partito socialista che fu di Craxi e che una volta estinto si è reincarnato nel PD.
Perché lei si è immedesimato in quel mondo effimero dove l’apparire conta più dell’essere, perché la sua linea politica ha prediletto le opere che “appaiono” a quelle, invece, necessarie alla quotidianità dei Cetraresi.
Ad esempio ha preferito qualche piazza agli acquedotti e per questo motivo i cittadini ricevono acqua fetida e spesso non potabile per sua stessa ammissione; per la mancanza di manutenzione su tutte le opere viarie compreso il corridoio delle contrade. Per lo stesso porto che in realtà è un deposito di barche, perché un porto presume che ci sia qualcosa che arrivi e parta magari solo in alcuni mesi dell’anno, ma soprattutto il mio avversarla è dovuto alla povertà nella quale tante persone ormai vivono e non sono quelle che vengono da lei a dichiararla, o almeno non solo quelle, ma tante altre che per pudore la nascondono.
Negli ultimi tempi ho visto personalmente gente che per alimentarsi raccoglie “amarelle” (cicorie) tornate a questa pratica dopo 60 anni. Mi è capitato di incontrare una persona, “nu foritano” come li chiama qualcuno, che dovendo vendere un oggetto, non ci ha invitati a bere qualcosa, e lei sa quanta cordialità hanno i contadini cetraresi.
Dopo un po’, piangendo, ci disse che non ci poteva offrire da bere perché nel frigo era rimasta solo la luce, che aveva due figli grandi che come lui non lavoravano e che vendeva quell’oggetto al quale era molto attaccato per comprare qualcosa da mangiare, visto che nemmeno nella credenza c’era nulla. Mi auguro che curi la sanità facendo si che terminino o diminuiscano di molto le lungaggini che impediscono alla gente di curarsi, non solo nell’ospedale di Cetraro, ma nell’intera regione.
So che questa povertà non è dovuta alla sua azione amministrativa ma, come dicevo prima, certamente è dovuta alla linea della sua parte politica, i consensi che lei ha ricevuto vanno a finire nel calderone di Renzi ed inclusi in quel 41% che il Presidente del Consiglio si vanta di aver preso. Ora, caro onorevole – mi perdoni il caro – augurandole buon lavoro, spero che la sua azione sia molto incisiva nel debellare questo stato di estremo bisogno di tanti compaesani, e non mi riferisco solo agli esempi di cui sopra, ma spero che la sua azione serva non solo a loro, non solo ai cetraresi, ma a chiunque calpesti il suolo calabrese.