Ciclone su Cetraro: la nota del Sindaco

Nella sua consueta rubrica Parliamone, il Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, rende noti i dati ARPACAL che confermano l’abbattimento di un ciclone su Cetraro.

Ciclone a Cetraro«Il 13 Settembre 2012 – scrive Aieta – si è abbattuto un CICLONE sul territorio costiero di Cetraro. Non sul Tirreno, ma solo su Cetraro, come si evince dai dati in tempo reale visibili sul sito dell’ARPACAL, all’indirizzo cfd.calabria.it. Ciò che si è verificato è facilmente confrontabile con i dati di Belvedere M.mo a Nord e Paola a Sud, dove sono posizionati i pluviometri ufficiali più vicini alla nostra città. In 3 sole ore, dalle 12.00 alle 15.00, a Cetraro, sono caduti circa 80 millimetri di acqua».

«Dalla comparazione di tali dati – prosegue il primo cittadino – è facile capire che quel che è successo non ha precedenti nella storia climatica della città. Anzi, per essere più preciso, vi ricordo che nel 2010 – precisamente il 3 Settembre – la città registrò un cumulato di 100 millimetri di acqua non in sole 3 ore, ma durante tutta la giornata, per cui registrammo frane e colate detritiche di materiale su numerosi versanti.
Torniamo, però, a ciò che è successo il 13 settembre scorso.
Il ciclone che si è abbattuto in Calabria ha riguardato solo il Tirreno cosentino investendo, unicamente, il territorio di Cetraro. Infatti, leggendo i dati di Belvedere M.mo, dove sono caduti solo 17.2 millimetri di pioggia nelle 24 ore, e leggendo i dati di Paola dove nelle 24 ore sono caduti solo 10.8 millimetri di pioggia, si capisce che a Cetraro – dove sono caduti, lo ripeto, circa 80 millimetri in sole 3 ore e non in 24 ore – vi sia stato un evento eccezionale di portata storica.
Se considerate quel che è accaduto il 2010, con frane, alluvioni e danni a case e persone, per cui è stato necessario operare degli sgomberi con cittadini allocati negli alberghi, si capisce che in tutto questo tempo alcuni interventi sono stati realizzati e collaudati proprio il 13 settembre. Naturalmente, questa ondata eccezionale di pioggia ha messo in luce le criticità su cui intervenire immediatamente. Per esempio, la frana che ha interessato la strada che collega il Centro con i Mulini è stata causata dall’occlusione del canale che raccoglie le acque provenienti dai versanti di S. Lucia ad opera di una grande pietra che la forza dell’acqua ha trascinato nella caditoia di raccolta e convogliamento delle acque nel fiume Aron, asse drenante principale della città. Quel masso è stato prontamente rimosso dai nostri uomini della manutenzione con un mezzo meccanico tanta era la dimensione di quella pietra. Un fatto questo non prevedibile! Ma ci sarà di insegnamento per evitare che ciò accada ancora».

«Ancora – continua –  i mutamenti climatici che ormai investono il mondo hanno evidenziato come sia fragile la Calabria e, soprattutto, i Comuni costieri alle prese non solo con le frane a monte, ma anche con le mareggiate a valle, comprese le esondazioni dei fiumi.
Mi chiederete: ma allora cosa è stato fatto in questi anni per evitare disastri?
L’elenco è lungo per cui mi riservo di elencare gli interventi in una prossima nota in cui parlerò nello specifico delle Protezioni a mare, della pulizia dei Fiumi a cominciare dall’Aron e dal Triolo, del risanamento di Frane storiche come S. Francesco, San Giacomo, Testa, della Pulizia delle nostre incisioni e dei canali di scolo».
«Preciso che questa nota non ha lo scopo di, per così dire, alleggerire le nostre responsabilità. Per niente! Ma solo di fare chiarezza su cosa è successo il 13 settembre scorso.
«Infine, – conclude Aieta – sono pronto a confrontarmi con Voi su problematiche specifiche e ad accogliere soluzioni per evitare i disagi di questi giorni. Con umiltà, come sempre abbiamo fatto.

Vostro

Giuseppe»

Il Sindaco nella sua nota allega i dati ARPACAL di Belvedere M., Paola e Cetraro.

Dati ARPACAL di Belvedere

 

Dati ARPACAL di Paola

 

Dati ARPACAL di Cetraro

LE FOTO DEI DANNI